sabato 6 settembre 2014

La sfida è tra quelli che ci provano ed i gufi che vorrebbero lasciare tutto come trenta anni indietro.

Renzi: “Avanti con le riforme, costi quel che costi”

Il premier snobba Cornobbio e visita le aziende bresciane: “P.A. grasso che cola, ora si tagli”. Barroso al forum economico Ambrosetti: “Sì alla flessibilità, ma sulle riforme basta annunci”
ANSA
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, all’inaugurazione del nuovo stabilimento del gruppo Bonomi a Gussago, Brescia

06/09/2014
Reduce dal vertice europeo in Galles, Matteo Renzi snobba il Forum di Cernobbio e sceglie di partecipare al taglio del nastro della nuova sede delle Rubinetterie Bresciane, insieme al presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. Il premier coglie l’occasione per rinnovare l’impegno sulle riforme («le faremo, costi quel che costi») e rilancia sulla Pubblica amministrazione: «C’è grasso che cola, bisogna tagliare». 

SFIDA AGLI SPRECHI  
«Non si va da nessuna parte con le riforme senza cuore», dice il premier da Gussago, dov’è stato accolto dal presidente delle Rubinetterie Bresciane, Aldo Bonomi. Renzi rinnova l’appello agli imprenditori per lavorare insieme, poi rilancia sulla spending review: «Anche nella macchina della pubblica amministrazione alcuni tagli vanno fatti, c’è troppo grasso che cola. L’operazione di tagli è un’operazione che fa chiunque in una famiglia normale». «Chi è che non ha fatto sacrifici finora - aggiunge - è la macchina pubblica, dove non si è intervenuto nei centri di costo». 

“NON ARRETRO DI UN CENTIMETRO” 
Sulle riforme Renzi non arretra: «Io sono molto, molto determinato. Non mollerò di un centimetro, questo Paese lo cambiamo davvero. Noi non molliamo di un centimetro». La sfida, ribadisce il premier, è tra due Italia: «Quella degli ottimisti e quella dei pessimisti, quella di chi dice che ce la fa e quella di chi soffre, di chi ci crede e di chi non ci crede. Insomma, quelli che ci provano e quella dei gufi». Ecco perché è ora di dire basta alla «la cultura della rassegnazione, gli esperti che ci dicono che siamo finiti non ne hanno azzeccata una negli ultimi 20 anni». 

“IN MEZZO A CHI CREA LAVORO”  
Infine Renzi torna sulle polemiche legate alla sua scelta di non partecipare a al workshop economico a Cernobbio: «È naturale per il governo essere qui, in mezzo a chi crea posti di lavoro». «Non vado nei salotti», spiega il premier. Meglio le aziende: «Se l’Italia è quello che è, è perché gli uomini e le donne delle piccole e medie imprese che spesso sono diventate grandi si sono spaccate la schiena». «Siamo nel Bresciano, in uno dei cuori dell’economia italiana e all’inaugurazione di un importante investimento produttivo. L’Italia ha una bellissima storia da difendere ma anche un futuro da costruire», aggiunge Renzi parlando con i giornalisti all’interno del nuovo stabilimento delle Rubinetterie bresciane.  

SQUINZI: “IL GOVERNO VUOLE FARE COSE CONCRETE”  
«Tutti gli italiani perbene hanno lo stesso obiettivo: dare all’Italia un futuro», dice Renzi rispondendo a una domanda sugli appelli lanciati dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Ed è proprio Squinzi che offre un’apertura di credito nei confronti del premier: «Voglio ringraziare il presidente del Consiglio che testimonia come la politica voglia fare delle cose concrete per il nostro futuro». Il leader degli industriali plaude anche alle mosse della Bce: «Mario Draghi, con visioni assolutamente condivisibili, ha chiesto al sistema di mettere più fondi a disposizione del sistema produttivo e del futuro: noi dobbiamo credere al nostro futuro, la depressione non può far parte del nostro Dna». 

QUI CERNOBBIO  
Il forfait di Renzi è accolto a Cernobbio da qualche mugugno dei convegnisti che si sono dati appuntamento sul lago di Como, ma niente di più. Al Workshop Ambrosetti va in scena la solita sfilata di ministri e autorità. Il presidente uscente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, incalza il governo: «Per le riforme strutturali sono stati molti annunci ma nulla di concreto». «Voglio rendere onore a Mario Monti ed Enrico Letta per le riforme che hanno avviato che siamo riusciti a l’italia dal mirino del mercato. Ora abbiamo bisogno di completare il percorso». Per Barroso «la flessibilità sui tempi per raggiungere gli obiettivi di bilancio è possibile perché già prevista dal quadro di “governance” economica a patto che si rispettino le regole del patto di stabilità, ma serve un modo intelligente di implementarle». La questione delle regole del patto di stabilità e di crescita non è in discussione: «Nelle riunioni del Consiglio europeo nessuno ha mai chiesto di cambiarle».  

GRASSO: BASTA RITARDI SU LAVORO E RIFORMA DELLA P.A.  
A Cernobbio tra gli ospiti c’è anche Pietro Grasso. Il presidente del Senato parla di legge elettorale («non si ritorni al clima di chiusure reciproche») e di riforme economiche: «Non possiamo permetterci ulteriori ritardi» su fronti importanti per il paese come quelli «del mercato del lavoro e quella della Pubblica amministrazione» di cui il Senato si dovrà occupare nelle prossime settimane. Per Grasso «la ripresa in Europa può solo derivare dalla combinazione di politiche capaci di intervenire sui fattori monetari, ma prima ancora sull’economia reale». Ma il tema centrale rimane la scossa data della Bce con il taglio dei tassi. Il coro è unanime: «Bravo Draghi». Ma - avverte Prodi - il presidente dell’Eurotower «è un buon costruttore di paracaduti, non è un costruttore di motori». per l’ex premier ora sono i Paesi che devono fare le riforme perché «non siamo alla penultima occasione, ma all’ultima». 

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