Non vuole rilasciare dichiarazioni il Senatore Bartolomeo Pepe del Movimento 5 stelle dopo che a Napoli ieri si è tenuta una riunione a cui erano presenti Roberto Fico e Wilma Moronese, rispettivamente deputato e senatrice del Movimento che fa capo a Grillo e una quarantina di attivisti.
E` appena finita una riunione pubblica del Meetup di Acerra a cui Bartolomeo Pepe ha presenziato. Si dice fiducioso, sente di avere rispettato sempre tutte le regole del Movimento, sente di essere in piena sintonia anche con lo spirito dei “veri movimentisti”. Ma allora perché Fico ce l’ha tanto con lui? E` forse per il voto a Grasso che si sospetta Pepe abbia dato nei primi giorni da parlamentare? Intanto Pepe sapeva di essere un sorvegliato speciale, tanto da aver creato su Facebook una pagina con un evento intitolato “il Pepe sotto al torchio” in cui spiegava una per una le diverse voci del proprio rendiconto.
Pepe ipotizza che il vero motivo di questa messa in accusa potrebbe essere la sua potenziale presenza nella Commissione Bicamerale sulle Ecomafie , come già del resto ha dichiarato al giornalista dell’Huffington Post qualche ora fa.
«Sono quattro volte che ripetiamo la votazione per i candidati alla commissione Ecomafie per presunte irregolarità – spiega lo sfiduciato – e tutte e quattro le volte sono stato eletto dai miei colleghi. Guarda caso oggi che la votazione si ripeteva arriva questa sfiducia, e Moronese è anche lei candidata.»
In realtà la spaccatura nel movimento campano c’è da sempre, Fico nella riunione di Napoli ha fatto riferimento a differenti realtà, ha detto «c’è provincia e provincia». Una parte evidentemente fa riferimento a lui o a persone a lui vicine ma l’altra parte si stringe attorno al senatore Pepe. Alla riunione di Acerra ieri sera c’erano anche attivisti di Casalnuovo, Cicciano, Quarto, e anche qualcuno di Napoli, mi dicono che erano presenti un centinaio di persone. Un attivista di Pianura mi ha raccontato che ieri ha voluto esserci perché rimasto scandalizzato dalla riunione di lunedì con Fico, in cui lui voleva parlare di problemi inerenti la discarica del suo territorio ma l’argomento sembrava non interessare. «Non è più un Movimento, oramai a Napoli sono peggio di un Partito, sono molto deluso» ha detto. «L’impressione che ne ho ricavato è stata che l’unica cosa importante per Fico sia l’inizio di una procedura di sfiducia verso Pepe mentre il territorio, con i suoi problemi, può attendere.» Presto mi dice ci sarà on-line anche il filmato della riunione e mi hanno riferito che qui la gente ha firmato un documento finale. Il mio interlocutore mi ha detto che non permetteranno che Pepe venga espulso senza un motivo vero se non le accuse di Fico tutte da dimostrare.
Tutto questo quando manca meno di un mese per la discesa a Napoli di Beppe Grillo per il suo spettacolo e per l’inizio della campagna elettorale per le europee. Un clima così bollente si placherà forse per la presentazione delle liste, nella tradizione dei migliori partiti dove ci si accoltella ma poi ci si ricompatta tutti quando si tratta di accaparrarsi il consenso elettorale?
Oppure neanche le elezioni riusciranno a placare la faida interna del Movimento in Campania? Perché di faida si tratta e, anche se Fico lo nega a parole, lo conferma poi con i fatti.
Situazioni simili si stanno verificando anche altrove: un esempio sono le polemiche sul candidato Sindaco di Ventimiglia.
Dovevano essere il nuovo ma rischiano di dimostrarsi peggio del vecchio a quanto pare.
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