domenica 31 agosto 2014

Una politica economica incomprensibile. Ha ragione il premio nobel Krugman quando afferma che si fanno soffrire gli uomini senza alcun motivo.

Mezza Europa muore di fame
e la Bce resta immobile

Nel prossimo board inutile aspettarsi una svolta
Misure straordinarie forse solo a fine anno


Di Sergio Patti
Neppure l’ultimo dato sulla deflazione in Italia smuoverà la Bce dal suo immobilismo. Al di là degli annunci di Draghi e delle misure straordinarie promesse per assicurare una delle missioni ordinarie della Banca centrale, cioè un livello di inflazione annuo fino al 2%, anche nel prossimo board dell’istituto di Francoforte si resterà con le mani in mano. Un giorno, quando l’euro sarà caduto per l’imperizia di questa Bce, saranno in tanti a chiederne un processo pubblico. Oggi però tutti a baciare la pantofola a Draghi, per quale motivo non si capisce bene visto che avremo pure lo spread sotto controllo ma mezza Europa muore di fame.
Le previsioni degli operatori
Secondo le previsioni degli analisti il prossimo Consiglio direttivo in programma giovedì 4 settembre non farà niente di niente, deludendo i mercati che da giorni, soprattutto dal discorso del presidente, Mario Draghi, a Jackson Hole, scommettono su nuove mosse già la settimana prossima. Potrebbero esserci però novità sui tempi del possibile ‘Qe’, (che se arriverà, non sarà mai troppo tardi), cioè il massiccio piano di acquisto di titoli pubblici e privati sull’esempio di quanto già fatto da Fed, Banca d’Inghilterra e Banca del Giappone. E qualcuno non esclude un annuncio concreto riguardo al piano di acquisti di titoli Abs, emessi a fronte di cartolarizzazioni di prestiti a famiglie e imprese, al quale la Bce sta ormai lavorando da mesi (in questi giorni è stato annunciato il mandato come consulente per il piano all’americana BlackRock).
La solita minestra
Il tasso di riferimento dell’Eurozona dovrebbe invece essere sicuramente confermato al minimo storico dello 0,15%, in vigore da giugno, quando l’Eurotower annunciò un ampio pacchetto di misure per contrastare i rischi di deflazione. Rovesciando la logica seguita finora dalla Banca centrale europea (Qe se la situazione peggiora), Draghi, secondo il Credito Svizzero, annuncerà che un piano di allentamento quantitativo partirà, ma l’attuazione sarebbe rimandata a fine anno dopo la partenza delle aste mirate Tltro (la prima il 18 settembre) e il completamento della valutazione dei bilanci bancari e degli stress test.

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