Il premier e le critiche:
«Ma io parlo ai cittadini»
Dopo gli affondi della minoranza Pd e le proteste sindacali, Renzi e il gruppo dirigente contrattaccano.ECCO COME
Di Maria Zegarelli
5 settembre 2014
Dallo sciopero annunciato dalle forze dell'ordine, il primo nella storia repubblicana, agli attacchi che arrivano dalla minoranza Pd, da Massimo D'Alema a Pier Luigi Bersani, mai Matteo Renzi è stato così bersagliato da quando ha vinto le primarie e poi è salito a Palazzo Chigi. I sondaggi, l'ultimo di Ixè, per Agorà, che rivela come un italiano su due si fidi del premier e conferma una fiducia ancora molto alta nel governo, il 49%, secondo il presidente di Ixé Roberto Weber nessun esecutivo prima è riuscito a mantenere il feeling così forte con il Paese per così tanto tempo, incoraggiano su questo fronte.
La maggioranza degli italiani, a differenza dei corpi intermedi e degli opinionisti, ragionano al Nazareno, continua a fidarsi di Matteo Renzi ed è convinta che riuscirà a realizzare il programma dei mille giorni. “Nessuno vuole scavalacare le rappresentanze sociali - dice la vicesegretaria Debora Serracchiani - ma noi vogliamo un'interlocuzione diretta anche con i cittadini. E' a loro, soprattutto, che dobbiamo spiegare l'idea di Paese che abbiamo in mente e come intendiamo realizzarla”. Serracchiani aggiunge anche che le critiche di questi giorni avanzate da Bersani e D'Alema “fanno parte della dialettica che ha sempre contraddistinto il Pd, ma le critiche vanno bene se sono accompagnate anche da proposte”.
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