venerdì 5 settembre 2014

Bravo Matteo. Nessun ricatto da parte delle forze di polizia. Stiano al loro posto in qualità di difensori dello stato. Loro rischiano e sono pagati poco. E i cassaintegrati, gli e sodati, i disoccupati, i giovani senza lavoro, le donne senza prospettive cosa dovrebbero dire? Inaccettabile che uomini delle forze di polizia parlino come Grillo.

Statali,Renzi: «Porte aperte al confronto, 

ma senza ricatti»

Il ministro dell’Interno incontrerà già oggi i vertici del corpo,
poi incontrerà i rappresentanti sindacali delle forze di polizia

di Redazione Online

shado
«Se il tono è quello del confronto, porte aperte», se invece «si pensa di poter mettere in atto qualcosa che abbia il vago sapore del ricatto, prego accomodatevi»: Matteo Renzi, a margine del summit Nato a Newport, risponde così al «cartello» di sindacati di polizia e Cocer interforze che ieri ha annunciato uno sciopero generale contro il blocco delle retribuzioni. «Trovo che certi toni siano del tutto inaccettabili - ha ribadito il premier - e credo facciano del male a chi, per 1.200 euro al mese è sulle strade a pattugliare. Trovo che sia tutto legittimo, che sia naturale discutere, che ciascuno abbia le sue ragioni. Ma lo sforzo deve andare nella direzione di chi il lavoro non ce l’ha e non di chi è garantito nel proprio lavoro». «Spazi per una soluzione» della vertenza, ha ammesso, ce ne sono, «la discussione era aperta, non so se lo sia ancora».
La linea di Alfano
«Sono legittime le richieste dei sindacati di Polizia» sullo sblocco dei tetti salariali, «ma i toni e modi usati ieri sono stati eccessivi. Sono convinto comunque che ci sono le condizioni per affrontare con serenità il problema e risolverlo», aveva detto qualche ora prima anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, annunciando una serie di incontri: già oggi ha visto al Viminale i capi di Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza e ha sentito il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che ha poi precisato in una nota: «Il governo, pur non accettando i toni e le parole fuori luogo che sono stati usati in questi giorni dagli organi di rappresentanza militare e di polizia, ritiene prioritario l’impegno alla ricerca di una soluzione che riconosca la specificità e il valore di chi quotidianamente assicura la difesa e la sicurezza degli italiani nel Paese e attraverso le missioni internazionali che ci vedono coinvolti». E’ la stessa linea di Alfano: «Agli uomini e alle donne in divisa - ha sottolineato il ministro dell’Interno - ribadisco che la sicurezza è una priorità assoluta di questo governo e di questo ministero in un momento delicatissimo sia sul versante interno che su quello internazionale. Agli operatori di polizia è riconosciuta una specificità e noi lavoreremo perché sia assicurata anche nei mesi che aspettano. Esprimiamo ogni giorno la nostra vicinanza agli operatori delle forze dell’ordine, abbiamo lavorato e stiamo lavorando non per il rinnovo del contratto, che non era richiesto, ma per l’eliminazione dei tetti salariali: è un obiettivo che spero non venga complicato dai toni eccessivi usati nel comunicato di ieri».Ora si attende il ritorno di Renzi per concordare una soluzione allo scontro sul blocco contrattuale.
L’elogio degli uomini in divisa
«Centocinquanta vite risparmiate, centocinquanta morti in meno sulle strade negli ultimi 12 mesi. Se non ci fosse stata l’azione dei nostri uomini e delle nostre donne in divisa, non avremmo questo dato straordinario», ha sottolineato Alfano elogiando al termine della conferenza stampa sul bilancio dell’esodo 2014 «gli uomini in divisa», protagonisti assoluti «di questa sicurezza». Dal 2001 al 2013 le vittime di incidenti stradali sono passate da 7.096 a 3.400, ma «l’obiettivo Ue al 2020 è arrivare a duemila morti l’anno -ha detto Roberto Sgalla, direttore centrale specialità della Polizia di Stato- e quindi lavoreremo tutti per salvare 1.400 vite umane».

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...