Fonti curde: "Leader Is ucciso in raid mirato Usa". Ma il Pentagono smentisce
Raid aereo americano contro un'abitazione. Sarebbe morto anche un uomo vicino ad al Baghdadi. "In ostaggio cento bambini a Mosu"
ROMA - Fonti dei servizi diintelligence curdi hanno raccolto ripetute indiscrezioni su un raid mirato americano contro un'abitazione di Mosul, nel nord dell'Iraq, attacco in cui sarebbe rimasto ucciso Abu Bakr al Baghdadi, il leader dello Stato islamico (Is).
Esiste anche una documentazione fotografica dell'attacco mirato che mostra un cadavere: le fonti di intelligencesostengono si tratti proprio del "califfo", leader di decine di migliaia di miliziani Qaidisti dediti alla Jihad. Il Pentagono invece ha smentito che la persona nella fotografia sia proprio al Baghdadi. Nel raid sarebbe morto anche un uomo vicino al leader del gruppo, il comandante Hajar Al-sufi.
Sempre a Mosul, secondo fonti curde, un centinaio di bambini iracheni, sciiti e yazidi, sono tenuti in ostaggio dagli jihadisti dell'Is. La notizia non può essere verificata in maniera indipendente. Secondo le fonti, 50 bambini sciiti e 45 yazidi sono tenuti in ostaggio in un orfanotrofio nel quartiere di Zuhir, nella città conquistata dallo Stato islamico a giugno. I minori fanno parte di un gruppo di centinaia di civili, per lo più donne e bambini, rapiti dai jihadisti a giugno nelle località di Tellafar e Shingal a est di Mosul.
LEGGI Gli uomini che hanno realizzato il sogno di Bin Laden
Abu Bakr al Baghdadi è stato definito il 'Califfo' nero dello Stato islamico. E' il leader di decine di migliaia di miliziani qaedisti, che stanno mettendo a ferro e fuoco l'Iraq centro-settentrionale e la Siria. Sulla testa di quello che secondo il Time è "l'uomo più pericoloso al mondo" gli Stati Uniti hanno messo una taglia di 10 milioni di dollari. Ma nessuno sa dove si trovi e su di lui si sa ben poco: è nato da una famiglia sunnita nel 1971 a Samarra, città simbolo dello sciismo.
Oggi fonti militari egiziani hanno fatto sapere che in Sinai, nella regione a sud di Rafah - al confine tra Egitto e Israele - ci sono "cellule operative dello Stato islamico" e l'esercito del Cairo si appresta a lanciare nei prossimi giorni una massiccia offensiva nell'area.
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