giovedì 14 agosto 2014

E questo dato macroeconomico che cosa vuol dire? Cala l'indebitamento medio delle famiglie. Vorrà dire qualcosa o conta, per i gufi, solo il PIL a meno 0,2?

Gli italiani mollano le banche
Cala l’indebitamento medio delle famiglie
Si torna alla vecchia passione per il risparmio


Dalla Redazione
La crisi porta le famiglie italiane a riscoprire il risparmio. Lo sostiene la Cgia di Mestre che rileva un abbassamento del livello di debito medio dei nuclei. Ad oggi le nostre famiglie sono indebitate mediamente per 19.251 euro. Dato rilevante ma comunque in crescita in confronto al 2011 e al 2012. Le province più esposte al fenomeno sono quelle del nord, in particolare Monza-Brianza, con un’esposizione familiare di 27.544 euro. Medaglia d’argento per Milano, con 27.505 euro. Al terzo posto Lodi con 27.281 euro. Roma è addirittura sesta. Le famiglie della Capitale hanno un indebitamento medio nei confronti delle banche di 25.380 euro. I tre fanalini di coda sono Vibo Valentia (8.742 euro), Ogliastra (8.435) e Enna, ultima con un’esposizione media per i nuclei di 8.371 euro.
Per indebitamento medio delle famiglie consumatrici italiane, fa notare l’Ufficio studi della Cgia, si intende quello originato dall’accensione di mutui per l’acquisto di una abitazione, dai prestiti per l’acquisto di un auto/moto e in generale di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili.
Dall’inizio della crisi (2007) l’incremento del debito medio nazionale delle famiglie consumatrici è stato del 35,1% (da 367.491 milioni del 2007 a 496.529 milioni del 2013), anche se dopo il picco massimo toccato nel 2011 (506.206 milioni) le esposizioni sono in calo. L’inflazione, invece, sempre tra il 2007 e il 2013 è aumentata del 13,4%.

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