Anche il sindaco di Ragusa Piccitto espulso dal meetup 5 stelle
Ragusa - La rimozione a 5 Stelle non ha riguardato solo una decina di consiglieri comunali ma nella speciale "lista di proscrizione" stilata dal meetup di Ragusa prima di procedere all'espulsione di circa una cinquantina di attivisti, c'era anche il nome più importante, quello del sindaco Federico Piccitto.
Allo stato attuale, a termini di regolamento, Piccitto e i consiglieri comunali espulsi dal meetup non risultano dunque iscritti del Movimento 5 Stelle. Ma lo stesso Piccitto smentisce tale ipotesi nel senso che essendo eletto del Movimento 5 Stelle, così come i consiglieri comunali, rappresentano il movimento più del meetup: "Il meetup - dice Piccitto cercando di ridimensionare la vicenda - è una piattaforma on line a cui si può essere iscritti. E' uno strumento che usiamo per fare rete con i cittadini. Non è di certo la Bibbia. Noi siamo stati eletti dal popolo e siamo il riferimento del Movimento 5 Stelle. Ho la delega all'uso del logo. Non è certo il meetup che stabilisce se io e se i consiglieri siamo o meno del Movimento 5 Stelle. Quello lo può solo dire chi è titolare del logo, cioè Beppe Grillo".
La vicenda è in fase di evoluzione e non si escludono altri colpi di scena anche se, consiglieri (a parenti degli stessi, anche loro attivisti grillini) si starebbero prodigando per un'azione "diplomatica" tra meetup, gruppo consiliare e amministrazione comunale.
Una vicenda che potrebbe trovare spiragli, almeno a sentire Lino Iabichino, una delle voci critiche del meetup. Infastidito dall'intervista telefonica si limita a dire: "Non voglio rilasciare alcuna dichiarazione in merito. Sono un iscritto come altri. La cosa non è grave, ci sono i presupposti per risolvere".
Ma ci sono davvero questi presupposti? La vicenda sarebbe sorta intorno a problemi di natura economica e dopo la pressante richiesta del meetup di procedere alla riduzione del 30% del gettone di presenza dei consiglieri comunali, scelta che proprio nelle ultime ore è stata annunciata dal gruppo consiliare, quasi a lanciare un messaggio di distensione proprio al meetup. Messaggio non recepito visto che, ugualmente, si è provveduto alla rimozione dei consiglieri comunali che non avrebbero ottemperato al pagamento di una quota di 200 euro richiesti per ripianare i debiti elettorali. Una quota che qualche consigliere ha giudicato eccessiva considerato tra l'altro che è stata richiesta solo agli eletti mentre agli attivisti è stato chiesto di contribuire con 10 euro.
Ma c'è dell'altro. Il "declassamento" da attivista a simpatizzante sarebbe arrivato per l'assenza, per tre volte, alle riunioni del meetup. In verità non è però questa la motivazione scritta nelle email ed arrivata ai consiglieri comunali rimossi dal meetup. Lì c'è scritto che "si è deliberato per la rimozione dal meetup di coloro che non hanno saldato il debito delle amministrative 2013".
Dunque motivi prettamente economici, non legati alla partecipazione o meno. Sulla polemica interna il sindaco Piccitto dice: "Preferisco non commentare, il mio ruolo è quello di primo cittadino di Ragusa. Per il resto si vedrà". E come detto c'è qualcuno impegnato a far tornare sui propri passi il meetup di Ragusa (parliamo del primo nato in città e non del secondo, RagusAttiva, nato da una fronda in rotta con l'amministrazione comunale). Le prossime ore saranno decisive.
Allo stato attuale, a termini di regolamento, Piccitto e i consiglieri comunali espulsi dal meetup non risultano dunque iscritti del Movimento 5 Stelle. Ma lo stesso Piccitto smentisce tale ipotesi nel senso che essendo eletto del Movimento 5 Stelle, così come i consiglieri comunali, rappresentano il movimento più del meetup: "Il meetup - dice Piccitto cercando di ridimensionare la vicenda - è una piattaforma on line a cui si può essere iscritti. E' uno strumento che usiamo per fare rete con i cittadini. Non è di certo la Bibbia. Noi siamo stati eletti dal popolo e siamo il riferimento del Movimento 5 Stelle. Ho la delega all'uso del logo. Non è certo il meetup che stabilisce se io e se i consiglieri siamo o meno del Movimento 5 Stelle. Quello lo può solo dire chi è titolare del logo, cioè Beppe Grillo".
La vicenda è in fase di evoluzione e non si escludono altri colpi di scena anche se, consiglieri (a parenti degli stessi, anche loro attivisti grillini) si starebbero prodigando per un'azione "diplomatica" tra meetup, gruppo consiliare e amministrazione comunale.
Una vicenda che potrebbe trovare spiragli, almeno a sentire Lino Iabichino, una delle voci critiche del meetup. Infastidito dall'intervista telefonica si limita a dire: "Non voglio rilasciare alcuna dichiarazione in merito. Sono un iscritto come altri. La cosa non è grave, ci sono i presupposti per risolvere".
Ma ci sono davvero questi presupposti? La vicenda sarebbe sorta intorno a problemi di natura economica e dopo la pressante richiesta del meetup di procedere alla riduzione del 30% del gettone di presenza dei consiglieri comunali, scelta che proprio nelle ultime ore è stata annunciata dal gruppo consiliare, quasi a lanciare un messaggio di distensione proprio al meetup. Messaggio non recepito visto che, ugualmente, si è provveduto alla rimozione dei consiglieri comunali che non avrebbero ottemperato al pagamento di una quota di 200 euro richiesti per ripianare i debiti elettorali. Una quota che qualche consigliere ha giudicato eccessiva considerato tra l'altro che è stata richiesta solo agli eletti mentre agli attivisti è stato chiesto di contribuire con 10 euro.
Ma c'è dell'altro. Il "declassamento" da attivista a simpatizzante sarebbe arrivato per l'assenza, per tre volte, alle riunioni del meetup. In verità non è però questa la motivazione scritta nelle email ed arrivata ai consiglieri comunali rimossi dal meetup. Lì c'è scritto che "si è deliberato per la rimozione dal meetup di coloro che non hanno saldato il debito delle amministrative 2013".
Dunque motivi prettamente economici, non legati alla partecipazione o meno. Sulla polemica interna il sindaco Piccitto dice: "Preferisco non commentare, il mio ruolo è quello di primo cittadino di Ragusa. Per il resto si vedrà". E come detto c'è qualcuno impegnato a far tornare sui propri passi il meetup di Ragusa (parliamo del primo nato in città e non del secondo, RagusAttiva, nato da una fronda in rotta con l'amministrazione comunale). Le prossime ore saranno decisive.
Michelangelo Barbagallo
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