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ROMA - Non si arrende il fronte dialogante di Forza Italia. Quello che punta ad allargare la collaborazione con Renzi dal fronte delle riforme istituzionali al campo dell'economia, senza escludere un vero e proprio patto di governo. Renato Brunetta, per mesi il più duro tra i forzisti nelle bacchettate al premier, torna alla carica: "L'agenda Berlusconi è sul tavolo: riduzione fiscale, attacco al debito, superamento dello statuto dei lavoratori, riforma della giustizia. Ma non è un soccorso al governo: se Renzi accetterà le nostre idee sarà lui che accetterà il nostro punto di vista", dice il capogruppo di Forza Italia alla Camera. "La situazione è molto simile a quella del 2011, ma noi non ci comporteremo come la sinistra. Noi stiamo dalla parte degli italiani", aggiunge.

Per ora Renzi ha respinto qualsiasi ipotesi di collaborazione al di fuori del tavolo delle riforme. Una linea ribadita dall'incontro con Napolitano, a Castelporziano (con tanto di disappunto forzista espresso sul Mattinale con la definizione di "anime bellocce" per capo dello Stato e presidente del Consiglio) . Ma evidentemente i berlusconiani sperano che alla fine il premier sarà costretto a cedere. In difficoltà per la congiuntura economica. Così il Mattinale, nota redatta dallo staff di Forza Italia alla Camera dei deputati: "Congiuntura infernale. La cartella clinica del paziente italia dice: tragica febbre fredda dell'inflazione sotto zero in dieci grandi città, e ai minimi storici in tutta italia; febbre gialla della disoccupazione generalista al 13 per cento, mentre quella giovanile sta sfondando ogni tetto di decenza rasentando il 45 per cento. I conti pubblici sono fuori controllo, e non sono le canzoni dei gufi a dirlo, ma le tabelle della ragioneria dello stato e le analisi di osservatori indipendenti. Mancano trenta miliardi".

E poi, una raffica di critiche anche sulla politica estera: "Agenda europea caotica e semestre Italiano svuotato. Renzi è arrivato in europa con telemaco (applausi al bravo liceale), ma insieme a Telemaco si è portato la Mogherini (diciamo meno popolare) come Lady Pesc". Insomma, in attesa di un prevedibile rifiuto Forza Italia prosegue il corteggiamento al premier condendolo con ogni tipo di invettiva.