I primi dettagli emergono della nuova strage arrivano da racconti dei pochi sopravvissuti. "I combattenti dell'Is hanno assediato il villaggio per molti giorni e dato agli abitanti un ultimatum per convertirsi all'Islam - ha detto Mahma Khalil - quando si sono rifiutati è avvenuto il massacro".
"Si sono scagliati contro gli abitanti - ha detto l'alto funzionario curdo Hoshyar Zebari - hanno compiuto un massacro". Mohsen Tawwal, un combattente yazida, ha raccontato alla France Presse di aver visto molti corpi senza vite nelle strade: "Siamo riusciti a entrare in una zona di Kocho, dove gli abitanti erano assediati, ma siano arrivati troppo tardi. C'erano cadaveri ovunque. Siamo riusciti a trovare solo due persone vive. Tutti gli altri erano stati uccisi". Nello stesso raid sono state rapite anche oltre un centinaio di persone, tra donne e bambini, portate dai miliziani nelle roccaforti di Mosul e Tal Afar.
E nella zona di Mosul sono ripresi anche i raid dei caccia-bombardieri Usa contro le postazione dei jihadisti. Questa mattina gli F-18 hanno martellato le aree controllate dallo Stato Islamico vicino alla diga di Mosul. L'azione - a quanto riferisce l'agenzia curda Radaw citata dalla Cnn - sarebbe stata coordinata con i peshmerga curdi.
Atterrato il primo volo umanitario dall'Italia. Intanto è atterrato oggi a Erbil, nel Kurdistan iracheno, il primo dei sei voli umanitari decisi dal governo italiano per garantire aiuti agli sfollati e ai profughi in fuga dai jihadisti dallo stato islamico, che hanno trovato rifugio nel nord dell'Iraq. Lo ha confermato sul proprio account Twitter l'ambasciatore italiano in Iraq, Massimo Marotti.
Boldrini: Camera pronta a discutere. I ministri degli esteri, Federica Mogherini, e della difesa, Roberta Pinotti, avevano annunciato giovedì scorso il via libera a un ponte aereo, con sei voli. Mentre ieri dal vertice Ue di Bruxelles è arrivato il via libera alla fornitura di armi ai curdi, impegnati nei combattimenti contro i jihadisti. Sulle modalità dovrà decidere adesso il Parlamento. "La Camera dei deputati è pronta in ogni momento a discutere di quanto è stato deliberato ieri a Bruxelles", ha fatto sapere Laura Boldrini.
Intanto a Bagdad è arrivato stamattina il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, che ha incontrato il presidente iracheno Fuad Masum e il premier incaricato di formare il nuovo governo, Haidar al-Abadi. I colloqui sono incentrati "sulla situazione politica e della sicurezza" nel Paese, oltre che sui "modi di portare aiuto ai profughi nel nord del Paese".