REPLICA
Nessun commissariamento, né letterine coi compiti per le vacanze o lezioncine impartite dall'alto.
Matteo Renzi ha provato a tenere testa alle ingerenze europee sul percorso che l'Italia deve imboccare per contrastare larecessione tecnica certificata dai dati Istat.
E lo ha fatto parlando a un interlocutore internazionale, il Financial times.
In sostanza, la risposta più seccata è stata rifilata al governatore della Banca centrale europea Mario Draghi, che aveva chiesto«più sovranità all'Europa», detronizzando in un certo senso il premier italiano.
«SAPPIAMO COSA FARE». Renzi ha dichiarato: «Sono d'accordo con lui quando dice che il nostro Paese ha bisogno di fare le riforme, ma come le faremo lo deciderò io, non la Troika, non la Bce, non la Commissione europea».
Il motivo? «Perché l'Italia non ha bisogno di altri che spieghino cosa fare».
Stesso concetto ribadito anche alla stampa italiana, quando aveva detto in due interviste di«non prendere ordini dall'Ue».
«DEFICIT, QUESTIONE DI CREDIBILITÀ». Al Ft ha chiarito anche che non ha intenzione «di superare il tetto del 3% deficit/Pil. Speriamo di aver una crescita migliore nella seconda metà e chiudere con un deficit al 2,9%».
Renzi ha parlato di «regola vecchia», ma si tratta di «una questione di credibilità e reputazione per l'Italia anche se altri lo supereranno».
Matteo Renzi ha provato a tenere testa alle ingerenze europee sul percorso che l'Italia deve imboccare per contrastare larecessione tecnica certificata dai dati Istat.
E lo ha fatto parlando a un interlocutore internazionale, il Financial times.
In sostanza, la risposta più seccata è stata rifilata al governatore della Banca centrale europea Mario Draghi, che aveva chiesto«più sovranità all'Europa», detronizzando in un certo senso il premier italiano.
«SAPPIAMO COSA FARE». Renzi ha dichiarato: «Sono d'accordo con lui quando dice che il nostro Paese ha bisogno di fare le riforme, ma come le faremo lo deciderò io, non la Troika, non la Bce, non la Commissione europea».
Il motivo? «Perché l'Italia non ha bisogno di altri che spieghino cosa fare».
Stesso concetto ribadito anche alla stampa italiana, quando aveva detto in due interviste di«non prendere ordini dall'Ue».
«DEFICIT, QUESTIONE DI CREDIBILITÀ». Al Ft ha chiarito anche che non ha intenzione «di superare il tetto del 3% deficit/Pil. Speriamo di aver una crescita migliore nella seconda metà e chiudere con un deficit al 2,9%».
Renzi ha parlato di «regola vecchia», ma si tratta di «una questione di credibilità e reputazione per l'Italia anche se altri lo supereranno».
Domenica, 10 Agosto 2014
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