Questo paese che non ama i giovani
Ieri
ho sentito le parole straordinarie che Papa Francesco ha rivolto ai giovani
scout riuniti nella ruote nazionale. Parole di un vecchio per i giovani. Parole
di un Papa che ama i giovani. Di solito siamo abituati a vedere vecchi avidi
che vogliono fare i giovani. Vogliono sembrare eterni giovani. Vecchi con
decine di incarichi e diversi conti in banca, magari anche all’estero. Vecchi
che pagano mazzette per entrare in qualche consiglio d’amministrazione,
incapaci di vedere oltre la punta del proprio naso. Vecchi convinti di essere
intelligenti e competenti, capaci di argomentare, di gestire il potere e di
governare una città.
Chi
glielo dice a questi vecchi che devono farsi da parte? Chi veramente s’impegna
a metterli da parte? Chi riuscirà a metterli a riposo affinché non facciano più
danni di quanti ne hanno già messi in atto?
Pensate
all’amministrazione comunale di Voghera: il più giovane nella giunta avrà 85
anni. L’illustre sindaco Barbieri, che
vuole farsi passare per giovane, ha cambiato tante volte la sua giunta fino a farla
diventare la più vecchia d’Italia.
E le
donne? Manco con il cannocchiale si vedono. Solo se sono ubbidienti o se
portano pacchetti di voti o se riescono ad ottenere tanti finanziamenti per
realizzare le cose più stupide d’Italia.
Si,
perché i vecchi continuano a ripetere che l’età anagrafica non conta. Se una
persona è competente non bisogna guardare l’età. E intanto rimangono al loro
posto.
Noi
continuiamo ad affermare che a volte si trovano anche giovani o donne stupide,
ma la probabilità di trovare la stupidità tra i giovani e le donne è perfettamente
uguale a quella di trovarla tra i vecchi.
E
allora basta con la peggiocrazia affermata in questi anni da partiti e
sindacati. Basta con i proclami dei politici sulla necessità di premiare il
merito. Basta con i fondi incentivanti che premiano i più deficienti mentre i
più capaci lavorano senza percepire neanche un euro.
Basta
con un paese che manda i suoi giovani all’estero e si tiene i vecchi con decine
di incarichi e inclini al compromesso. Basta con un paese che si tiene in
parlamento dei giovani incompetenti ed incapaci eletti grazie non alle proprie
capacità ma all’aiutino di Grillo e Casaleggio.
Basta
parlare! E’ questo il tempo di cambiare. Veramente. Profondamente. Fino in
fondo. Costi quel che costi.
E
mentre concludiamo mi accorgiamo che si voleva parlare di Voghera ma le parole utilizzate
vanno bene anche per Minori. Per Milano e per Roma.
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