Iraq, pronte le truppe americane contro Isis
Dispiegato un contingente da 130 uomini: "Ma non è un'operazione di terra"
IRAQ, ARRIVANO LE TRUPPE - E’ per questo che il segretario alla Difesa americano Chuck Hagel è molto netto nel dire che non si tratta di una vera e propria operazione militare: si tratterebbe di un’operazione umanitaria, effettuata da specialisti, per portare aiuto logistico alle milizie curde nell’ottica di risolvere la crisi del Sinjar. “Questa non è una missione di combattimento scarponi-a-terra” ha detto Hagel; “il Presidente ha ripetuto solo lunedì scorso che non manderà truppe di terra americane in Iraq”, scrive il New York Times: “Ma mentre la crisi yazida si deteriora, le autorità americane affermano di starsi convincendo del fatto che un corridoio umanitario sarà presto necessario, con truppe a terra per assicurare un passaggio sicuro per gli sfollati”.
SERVE UN CORRIDOIO UMANITARIO - Un elicottero americano ieri èprecipitato sull’altopiano del Sinjar; erano troppi gli Yazidi, la popolazione rifugiata irachena da giorni intrappolata nella formazione montuosa, che tentavano di salire, e i rotori non hanno retto. La situazione umanitaria nella zona a pochi chilometri al confine con la Siria deve essere risolta quanto prima: “Possiamo continuare a paracadutare rifornimenti, ma non basta quando ci sono persone intrappolate senza alberi o senza ombra di nessun genere. Qualcuno dovrà entrare in azione, siano i curdi o gli iracheni o truppe internazionali”, dice un ufficiale americano, anonimo. Nel frattempo a Baghdad la situazione politica sembra avviarsi verso lo sblocco: il premier uscente Nouri Al-Maliki si è fatto da parte, risolvendo, almeno per il momento, l’empasse in cui aveva fatto precipitare il paese.
AL-MALIKI SI FA DA PARTE - “Al Maliki”, scrive Al Jazeera, ha detto “agli ufficiali dell’esercito che non devono intervenire nella crisi politica. Le forze armate e i servizi di sicurezza devono limitarsi a difendere il paese”, avrebbe detto Al Maliki, in sostanza smobilitando le truppe a lui fedeli che avevano circondato la Green Zone di Baghdad. Ieri il presidente Fouad Massoum ha incaricato il rivale di Maliki, Haider Al-Abadi, di formare il nuovo governo; rimane pendente la causa dinnanzi alla Corte Suprema che Al-Maliki ha intentato per violazione dell Costituzione. “Il problema con la Costituzione è che è molto flessibile e molte persone hanno interpretazioni divergenti”, afferma il media panarabo. Il premier incaricato ha già ricevuto comunque il pieno sostegno della comunità internazionale.
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