CRISI
Il Pil tedesco arretra dello 0,2% nel secondo trimestre 2014 rispetto al trimestre precedente. Il dato è peggiore delle attese che indicavano una possibile flessione del -0,1%. La crescita del primo trimestre rispetto all'ultimo del 2013 è stata rivista dal +0,8 al +0,7%. Con il dato di oggi l'economia tedesca arretra per la prima volta dal 2012.
FRANCIA FERMA. Anche Parigi non ha ottenuto buone notizie dal suo Pil, con un dato fermo al palo per il secondo trimestre consecutivo che ha costretto il ministro delle Finanze Michel Sapin ha rivedere le stime di crescita annuale dimezzandole da +1% a +0,5%.
In un'intervista a Le Monde, Sapin ha sollecitato risposte dall'Europa, dal rafforzamento dell'azione della Bce a un adattamento delle regole di budget alla situazione economica, quindi maggiore flessibilità rispetto ai vincoli che gravano sui conti pubblici.
DEFICIT VERSO IL 4%. Bassa crescita e frenata dell'inflazione in Francia, ha indicato Sapin, sono destinate a portare il livello del deficit 2014 oltre il 4% del Pil, con un peggioramento quindi rispetto alla precedente stima del 3,8% che era già oltre il vincolo europeo del 3%.
Il governo francese chiede quindi che l'Europa agisca «con fermezza e chiarezza adattando le sue decisioni alle circostanze profondamente particolari ed eccezionali». E in particolare chiede di «adattare il ritmo di riduzione del disavanzo pubblico all'attuale situazione economica».
CHIESTO INTERVENTO DELLA BCE. Alla Bce, che comunque «ha preso buone decisioni», la Francia chiede un intervento più deciso per far fronte al rischio deflazione e per riportare il cambio dell'euro a «un livello più favorevole».
Sul fronte interno, il ministro delle Finanze francese ha indicato che il governo intende andare avanti con le riforme, tagliare ancora la spesa pubblica per 50 miliardi, e non ricorrere a un aumento delle tasse per riequilibrare i conti pubblici.
FRANCIA FERMA. Anche Parigi non ha ottenuto buone notizie dal suo Pil, con un dato fermo al palo per il secondo trimestre consecutivo che ha costretto il ministro delle Finanze Michel Sapin ha rivedere le stime di crescita annuale dimezzandole da +1% a +0,5%.
In un'intervista a Le Monde, Sapin ha sollecitato risposte dall'Europa, dal rafforzamento dell'azione della Bce a un adattamento delle regole di budget alla situazione economica, quindi maggiore flessibilità rispetto ai vincoli che gravano sui conti pubblici.
DEFICIT VERSO IL 4%. Bassa crescita e frenata dell'inflazione in Francia, ha indicato Sapin, sono destinate a portare il livello del deficit 2014 oltre il 4% del Pil, con un peggioramento quindi rispetto alla precedente stima del 3,8% che era già oltre il vincolo europeo del 3%.
Il governo francese chiede quindi che l'Europa agisca «con fermezza e chiarezza adattando le sue decisioni alle circostanze profondamente particolari ed eccezionali». E in particolare chiede di «adattare il ritmo di riduzione del disavanzo pubblico all'attuale situazione economica».
CHIESTO INTERVENTO DELLA BCE. Alla Bce, che comunque «ha preso buone decisioni», la Francia chiede un intervento più deciso per far fronte al rischio deflazione e per riportare il cambio dell'euro a «un livello più favorevole».
Sul fronte interno, il ministro delle Finanze francese ha indicato che il governo intende andare avanti con le riforme, tagliare ancora la spesa pubblica per 50 miliardi, e non ricorrere a un aumento delle tasse per riequilibrare i conti pubblici.
Giovedì, 14 Agosto 2014
Nessun commento:
Posta un commento