mercoledì 10 dicembre 2014

Perché Salvini invece di organizzare visite ai campi rom non propone manifestazioni di leghisti sotto le case di questi mafiosi?

Gli affari della ‘ndrangheta in Umbria: 61 arresti

10/12/2014 - di 

Accertata la presenza mafiosa nella Regione, in grado di "infiltrarsi nell'economia locale" e con "saldi collegamenti" con le cosche di origine. Operazione contro la 'ndrina dei Tegano: 25 decreti di fermo


Non solo “Mafia Capitale“. Sessantuno persone sono state arrestate in Umbria e in altre località nel corso di un’operazione contro la ‘ndrangheta. Accertata la presenza mafiosa nella regione: un sodalizio radicato, con “diffuse infiltrazioni nel tessuto economico locale” e “saldi collegamenti” con le cosche calabresi di origine. Sequestrati beni per oltre 30 milioni di euro.
LA ‘NDRANGHETA ANCHE IN UMBRIA – Diversi i reati contestati agli arrestati: dall’associazione di tipo mafioso, all’estorsione, ma anche usura, danneggiamento, bancarotta fraudolenta, truffa, trasferimento fraudolento di valori con l’aggravante delle finalità mafiose, traffico di stupefacenti e sfruttamento della prostituzione.
L’operazione, denominata “Quarto passo“, ha permesso di documentare le modalità tipicamente mafiose di acquisizione e condizionamento di attività imprenditoriali. La ‘ndrangheta era riuscita a infiltrarsi soprattutto nel settore edile, anche attraverso azioni intimidatorie.
‘NDRAGHETA, OPERAZIONE CONTRO ‘NDRINA DEI TEGANO A REGGIO CALABRIA – Nelle stesse ore un’operazione della Polizia è in corso anche a Reggio Calabria: 25 decreti di fermo sono stati emessi dalla Dda nei confronti di presunti esponenti della potente ‘ndrina dei Tegano. Contestati i reati di associazione mafiosa, favoreggiamento e procurata inosservanza pena. aggravati dalle modalità mafiose. L’operazione, ribattezzata “Il Padrino”, ha permesso di ricostruire l’organigramma della cosca.

mappa 'ndrangheta 02 reggio calabria città

Tra le accuse, anche quella di aver favorito la latitanza del boss Giovanni Tegano, arrestato il 26 aprile 2010 dopo 17 anni di latitanza, sorpreso mentre tentava di nascondersi in una stanza buia a Perretti di Reggio Calabria. L’uomo, 74 anni, era inserito nell’elenco dei trenta latitanti più pericolosi e dal 1995 erano state diramate le ricerche in campo internazionale. All’uscita della Questura di Reggio Calabria, per essere trasferito in carcere, era stato salutato da alcuni amici e familiari tra gli applausi e il grido  “Giovanni uomo di pace”, scatenando diverse polemiche. Giovanni Tegano è stato condannato all’ergastolo ed è considerato uno dei protagonisti della guerra di mafia di Reggio Calabria che provocò più di 600 morti tra il 1985 ed il 1991.

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