Rabbia e incertezza, i sentimenti degli italiani
La crisi viene percepita non solo a livello economico, ma anche nella vita quotidiana
Rabbia e incertezza. Sono i sentimenti predominanti tra gli italiani secondo una rilevazione dell’Osservatorio sociopolitico di Lorien Consulting. Continua a crescere la percezione negativa sulla situazione economica attuale e allo stesso tempo la percezione della crisi colpisce anche il giudizio che i cittadini danno sulla propria situazione professionale. La crisi, insomma, comincia a essere sentita non solo in termini economici, ma anche nella vita, nei comportamenti quotidiani delle persone e, appunto, anche sul piano lavorativo-professionale.
La fiducia degli italiani per il futuro non è più legata al governo Renzi. Renzi non rappresenta più la sola speranza degli italiani. C’è un distacco e un allontanamento progressivo. Il governo si trova da ormai più di un mese sotto la soglia simbolica del 50% di giudizi positivi, la critica si fa sempre più grande e diffusa, ma ad oggi un’alternativa non è nemmeno contemplabile.
Ma di chi si fidano ancora gli italiani? Forze dell’Ordine, Presidenza della Repubblica e piccole e medie imprese sono tra le poche istituzioni e organizzazioni di cui ancora si fidano gli italiani (in netta ripresa l’Unione Europea rispetto all’anno scorso). Fanalino di coda, come sempre e sempre di più, i partiti politici.
Si può constatare una tenuta positiva in termini percentuali dei partiti più piccoli del centrodestra, a fronte soprattutto di una crisi sempre più profonda di Forza Italia. In parte questo fenomeno è anche il frutto di un calo generale della propensione al voto. Sempre più in difficoltà il Movimento 5 stelle, mentre tiene il Pd in termini di voti assoluti.
Le priorità degli italiani oggi sono quasi totalmente di ordine economico, disoccupazione in primis e mancata crescita economica. Le principali responsabilità sulla situazione attuale vengono attribuite alla politica nazionale, governo in primis e parlamentari. Questo è ancor più vero da parte di chi ha deciso di non andare più a votare. Le differenze a seconda dell’appartenenza politica sono enormi: per gli elettori di centrodestra e M5s le principali responsabilità della crisi sono da attribuire alla politica locale (in buona parte per l’eco enorme degli scandali regionali) nonché all’Unione Europea; mentre per gli elettori di centrosinistra oltre a una critica generale a governo e politica nazionale spiccano le responsabilità dei partiti e del sistema finanziario.
Lo scandalo “mafia capitale” che ha coinvolto profondamente la città di Roma è particolarmente sentito dai cittadini che ne sono rimasti senza dubbio molto colpiti, l’intervento sul tema da parte del Ministro Alfano è ricordato e giudicato in maniera molto positiva dagli italiani. La maggior parte ritiene infatti che chi ha fatto parte di un sistema di malaffare debba pagare, ma che non sia giusto generalizzare indiscriminatamente e che non ci siano i presupposti per lo scioglimento (e il commissariamento) del Comune di Roma.
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