martedì 9 dicembre 2014

I ragionamenti politici di Salvini sono di pancia. Questo articolo dimostra che anche se non ci fosse neanche un immigrato in Italia i nostri problemi non sarebbero affatto risolti.

Più italiani che emigrano, meno immigrati che arrivano

Gli italiani scelgono l'estero: Regno Unito in testa. I cittadini stranieri giunti nel nostro paese sono scesi da 321 mila nel 2012 a 279 mila nel 2013. 

Desk1
martedì 9 dicembre 2014 17:14


Meno immigrati in arrivo in Italia, aumentano gli italiani che lasciano il nostro Paese. È quanto emerge da una nota dell'Istat su 'migrazioni internazionali e interne della popolazione residente'. Nel 2013, dice l'istituto di statistica, "le immigrazioni dall'estero sono state 307 mila, 43 mila in meno rispetto all'anno precedente (-12,3%)". Il calo delle iscrizioni dall'estero, spiega l'Istat, "e' imputabile ai flussi che riguardano i cittadini stranieri, il cui numero scende da 321 mila nel 2012 a 279 mila nel 2013. Si osserva anche una contrazione delle iscrizioni dall'estero di cittadini italiani (da 29 mila a 28 mila unita')". Nello specifico, "con 58 mila ingressi la comunita' piu' rappresentata tra gli immigrati e' quella rumena, seguono: marocchina (20 mila), cinese (17 mila) e ucraina (13 mila). Rispetto al 2012, risultano in calo di 23 mila unita' le iscrizioni di cittadini rumeni (-29%). In termini relativi, calano significativamente anche le iscrizioni di cittadini ecuadoriani (-37%), ivoriani (-34%), macedoni (-26%) e polacchi (-24%)". Nel 2013, invece, "si contano 126 mila cancellazioni dalle anagrafi per l'estero, 20 mila in piu' dell'anno precedente. Il saldo migratorio netto con l'estero e' pari a 182 mila unita' nel 2013. In forte diminuzione rispetto all'anno precedente (-25,7%), e' anche il valore piu' basso registrato dal 2007". L'aumento delle emigrazioni e' dovuto principalmente ai cittadini italiani, "le cui cancellazioni passano da 68 mila nel 2012 a 82 mila unita' nel 2013 (+21%).
In aumento anche le cancellazioni di cittadini stranieri residenti, da 38 mila a 44 mila unita' (+14%). Le principali mete di destinazione per gli italiani sono il Regno Unito, la Germania, la Svizzera e la Francia. Nel loro insieme questi paesi accolgono oltre la meta' dei flussi in uscita". Le migrazioni da e per l'estero di cittadini italiani con piu' di 24 anni di eta' (pari a 20 mila iscrizioni e 62 mila cancellazioni) "riguardano per oltre il 30% del totale individui in possesso di laurea. La meta preferita dei laureati e' il Regno Unito. Nel 2013 i trasferimenti di residenza interni al territorio nazionale coinvolgono 1 milione 362 mila individui, interessando il 2,3% della popolazione".
La composizione dei flussi in base al raggio di migrazione rimane sostanzialmente invariata rispetto a quella osservata negli ultimi anni: "sono circa un quarto del totale i trasferimenti di residenza interni di lungo raggio (335 mila tra Comuni di regioni diverse) e 1 milione 28 mila quelli di breve raggio (tra Comuni della stessa regione)". I tassi migratori netti, conclude l'Istat, "sono positivi in tutte le regioni del Nord e in quasi tutte quelle del Centro. Sono negativi in tutte le regioni del Sud e delle Isole. Si conferma, pertanto, l'attrattivita' delle regioni centro-settentrionali nei confronti di quelle meridionali. I trasferimenti di residenza interni coinvolgono 1 milione 113 mila cittadini italiani e 249 mila stranieri. La quota relativa di questi ultimi risulta in aumento e pari al 18,3% del totale dei trasferimenti". (DIRE)

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