mercoledì 10 dicembre 2014

#Fuoriditesta.

POLITICA

Palazzo Madama

M5S, Grillo presenta il referendum #fuoridalleuro: "Non se, ma quando"

"L'euro è insostenibile perché disegnato su misura per la Germania e le oligarchie finanziarie", scrive nel suo blog l'ex comico presentando l'iniziativa e, in conferenza stampa, attacca Salvini e apre sul Qurinale: "Sì a persone per bene"

Beppe Grillo al suo arrivo in Senato
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L’appuntamento è per la presentazione del referendum che, nei piani dei 5Stelle, dovrebbe portare l’Italia fuori dall’euro. Ma come spesso accade quando c’è Beppe Grillo, la conferenza stampa si trasforma e il leder del Movimento finisce col parlare di tutto e non solo del referendum e dell’euro.

Sottolineando che secondo lui “la scelta non è tra se uscire o no, ma quando”, Grillo è intervenuto anche su temi come la scelta del prossimo Presidente della Repubblica: “Sì a persone per bene se fuori da partiti o incarichi strani”; sull’inchiesta “Mondo di Mezzo”: “Non bisogna sciogliere il comune ma i cittadini”; ed ha riposto alle critiche del segretario del Carroccio Matteo Salvini: “La Lega non è un piano B, Salvini è stato messo lì per togliere noi dal contesto del dialogo politico".

#fuoridalleuro
"Noi andiamo avanti e chissà che non portiamo avanti un risultato storico", ha detto il leader pentstellato illustrando il percorso del referendum: dal 13 dicembre prossimo via alla raccolta delle firme; a maggio 2015 la presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare e, nel dicembre 2015, le urne. Grillo ha poi ribadito la sua convinzione, supportata dal parere "dei migliori studi legali d'Italia", che il referendum in questione non sia incostituzionale e che possa quindi seguire il percorso prospettato.



Qurinale
Il Movimento5Stelle , ha spiegato Grillo, è pronto a votare anche candidati presentati da altri per la poltrona di presidente della Repubblica, ma "deve essere una persona fuori da questo pantano". "Noi - ha spiegato il leader pentastellato ricordando il precedente del 2013 – abbiamo fatto le quirinarie, votando, scegliendo delle persone, poi abbiamo fatto una serie di constatazioni, e votato una persona non del movimento, Rodotà. Noi faremo questo procedimento poi se si fa il nome di una persona che non viene dai partiti e non ha incarichi strani, considerevole, per bene, non abbiamo nessun problema a votarla".

Mafia Capitale
"La telefonata di Salvatore Buzzi che parla con Massimo Carminati è per noi un motivo di orgoglio. Quando alle elezioni abbiamo preso il 25 per cento, Carminati dice: 'Grillo e' riuscito a distruggere il Pd, non ci siamo più". Renzi che dice 'arrestateli tutti' è un personaggetto, ma il suo partito è dentro ad ogni cosa ". "A Roma - ha detto ancora Grillo parlando dell'inchiesta -  stanno succedendo cose che si sapevano da anni. Qui non bisogna commissariare o sciogliere il comune, ma sciogliere i cittadini" ha spiegato il leader del M5S rivendicando di aver rifiutato l'alleanza con il Pd di Bersani. "ci dicevano di lasciare fare ai professionisti della politica prendendoci come dilettanti allo sbaraglio  e snobbando il movimento. Abbiamo superato la fase dello scontrino, abbiamo fatto degli errori, ma abbiamo fatto cambiare la politica. Siamo l'unica struttura politica integra, siamo geneticamente diversi". La parola "mafia", conclude il leader del M5S, "depista: ci ricorda qualcosa che non esiste più. Oggi esistono associazioni mafiose fatte da banchieri, commercialisti, politici, magistrati e poliziotti..".

Lo scontro con Salvini
Salvini "è stato parte dell'establishment per sette o otto anni, ha preso i soldi, ha la moglie 'ricoverata' alla Regione Lombardia". Così Grillo ha commentato le parole e la posizione del segretario del Carroccio che aveva definito il referendum M5S "una presa in giro". "La Lega - ha concluso Grillo - ha partecipato alla spartizione dei soldi pubblici sono stati 8 anni al governo. Maroni ha finanziato con 32 mln di euro i campi nomadi. La Lega c'era dentro. Noi non ci siamo dentro in questa kermesse in cui si sono spartiti tutto".

Il ruolo del direttorio
Dopo aver annunciato che il MoVimento "ha superato la fase scontrino", la ridefinizione del suo ruolo: "Cerco di dare una mano, lo faccio per passione. Qualcosa lo abbiamo fatto: la politica italiana è cambiata anche grazie a noi". Inoltre, la nomina di un direttorio "è l'inizio di una delega. Loro non hanno rapporti con me, ce li hanno col territorio. E' un esperimento di iper-democrazia questo qua, non vedetela sempre come una cosa calata dall'alto. Noi facciamo le votazioni su tutto. Se ci sono le espulsioni sono votate, non prendo iniziative io, cerco di fare rispettare le nostre regole". E a chi gli chiede dell'esistenza di una corrente Pizzarotti nel MoVimento, Grillo replica: "Più che correnti ci sono degli spifferi".
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