“Alemanno ha fatto quattro viaggi in Argentina con valigie piene di soldi”
Dalle intercettazioni emerge un mondo di chiacchiere e indiscrezioni smentite dall'ex sindaco su tutta la linea: per Odevaine e Schina avrebbe portato soldi oltre confine evitando i controlli
Altre due strane evenienze emergono dall’inchiesta Mafia Capitale, che vede coinvolto come indagato l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. La prima riguarda il furto che subì a ottobre del 2013 nel suo attico sulla Balduina, la seconda invece quattro presunti viaggi in Argentina “con valigie piene di soldi”. Alemanno smentisce su tutta la linea, dice di aver denunciato il furto in casa e ovviamente di non aver mai mai portato soldi in Argentina, due circostanze emerse da un’intercettazione del dialogo tra tre coinvolti in Mafia Capitale.
LE VALIGE CON I SOLDI IN ARGENTINA - Il caso che occupa i titoli oggi è sollevato dalla conversazione tra Luca Odevaine, ex vice capo di gabinetto di Walter Veltroni, ex capo della Polizia Provinciale e altro, Mario Schina, responsabile del Decoro urbano del Comune dal 2005 al 2007 durante la giunta Veltroni e l’imprenditore Sandro Coltellacci.
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IL FURTO COME UN SEGNALE - Il dialogo dei tre a un certo punto vira sul Alemanno e i l’opinione dei tre sembra essere quella per la quale: «Sembrava che il sindaco non toccasse… ’a toccati, però Panzironi 10… penso che gli equilibri erano quelli». A rincarae la dose ci pensa Odevain/Odovain che dice che che Alemanno «…s’è fatto quattro viaggi in Argentina, lui ed il figlio, con le valigie piene di soldi». I tre accennano a un’operazione che avrebbe evaso i controlli della dogana aeroportuale. «Me l’ha detto questi del Polaria, ma te pare normale, un sidaco con le valigie piene di contanti..» dice Odevaine. Poi il discorso vira sul furto subito l’anno scorso da Alemanno e si dice che il sindaco abbia pensato a un avvertimento dei camerati più che al caso, all’epoca Repubblica ne scrisse così:
«Probabilmente i ladri si sono calati dall’alto, le finestre erano aperte – dice sotto al palazzo . hanno portato via qualche gioiello di mia moglie e qualche orologio». E sull’escalation sicurezza nella capitale, sulla perenne emergenza criminalità Alemanno però preferisce smorzare i toni: «Sarebbe ingiusto chiamare in causa Marino per una cosa del genere, come sino a qualche mese fa era assurdo addebitare a me, qualunque evento criminale accadesse in città. Purtroppo sono cose che possono accadere in una grande città».
LA CONFERMA DEI ROS, LE SMENTITE DI ALEMANNO - Circostanza che parrebbe confermata dall’informativa dei Ros: «Da accertamenti su fonti aperte emergeva che il 5 ottobre 2013 l’ex sindaco di Roma aveva subito un furto in casa, che non era stato però denunciato». Ma l’ex sindaco sostiene che non sia vero: «Ho presentato regolare denuncia, peraltro del furto parlarono tutti i giornali: furono rubati alcuni gioielli di mia moglie e degli orologi. Una totale menzogna è anche la storia dei viaggi in Argentina. Ci sono stato con la mia famiglia, per festeggiare il capodanno 2012, ci spingemmo fino in Patagonia. Mai portati soldi all’estero!».
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