Sindacati contro Renzi, Barbagallo (Uil): "C'eravamo 3 mila anni fa, ci saremo fra 3 mila anni, se ne faccia una ragione"
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"Renzi se ne faccia una ragione: il sindacato c'era già 3 mila anni fa e continuerà ad esserci per 3 mila anni". Il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, torna ad attaccare il presidente del Consiglio, che rifiuta i confronto con i corpi intermedi sulle linee di politica economica e industriale. "Nell'antico Egitto, nel 1100 avanti Cristo, ci fu uno sciopero dei lavoratori addetti alla costruzione dei templi di Tebe e ce ne fu un altro per la piramide di Cheope: si ribellarono perché volevano il cibo che era stato promesso e gli unguenti per difendersi dal sole".
Il leader della Uil ha spiegato che lo sciopero indetto per il 12 dicembre è anche per far capire all'esecutivo che deve confrontarsi con le organizzazioni sindacali, ma ha avvertito: "Se Renzi pensa che le politiche sociali possano essere fatte senza sentire i corpi intermedi, cioè i sindacati, si sbaglia, se ne faccia una ragione". Con un'aggiunta: "Con i ministri che non hanno delega non ci confronteremo. Ci confronteremo con Renzi".
Per lo sciopero generale, "le motivazioni restano tutte in vita, purtroppo" ha detto Barbagallo, nel corso di una conferenza stampa. "Noi non abbiamo né amici, né avversari; noi facciamo scioperi però lo sciopero politico lo fanno gli elettori quando non vanno a votare", ha aggiunto. La critica riguarda il Jobs Act: "altro che lavoratori di serie A e B, siamo alla serie C, per non dire alla Promozione" ha spiegato Barbagallo, a proposito delle "discriminazioni" che produrrà il Jobs Act con il contratto a tutele crescenti. La Cgil è pronta a fare uso di "tutti gli strumenti" in suo possesso, "da quelli giuridici a quelli della mobilitazione" contro il Jobs act, ha assicurato il segretario generale Susanna Camusso, spiegando che "non siamo dentro un dibattito ideologico, di schieramenti, noi abbiamo bisogno di lavoro". Per questo "se il governo tira dritto, noi continueremo, troveremo le forme utili per continuare a contrastare" l'azione sbagliata del governo. "Noi non ci rassegniamo".
Oggi però Matteo Renzi ha parole dolci per i rappresentanti dei lavoratori. Parlando della soluzione della vertenza Piombino, con l'accordo fra Lucchini e Cevital, il premier afferma che "può sembrare una stranezza che il sottoscritto esprima gratitudine al sindacato, con il quale abbiamo opinioni diverse su tante questioni ma, quando si tratta di ragionare nel merito delle vertenze aperte, è fondamentale che si discuta insieme a loro, come si è fatto per lo stabilimento di Piombino. Quindi grazie alla Fiom, alla Uilm e alla Fim e a tutte le sigle sindacali che hanno reso possibile l'intesa. Del resto è giusto che, quando ci sono delle vertenze aperte, i sindacati stiano al tavolo. Invece, quando si tratta di fare le Leggi di Stabilità, è il Parlamento che se ne deve fare carico".
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