INIZIATIVA
Lega Nord, lettera ai parlamentari: «Diventate Amici di Putin»
La lettera del deputato Paolo Grimoldi: basta embargo. «Hanno wi fi in metro, sono democratici».More Sharing Services
La Lega Nord è sempre più filorussa. Per il partito di Matteo Salvini, occorre «uscire dall'impasse causata dall'irrigidimento delle posizioni» e reagire ai danni causati dall'embargo, «innescato dall'assurda guerra economica che il governo italiano ha ingaggiato col Cremlino». Infine, bisogna «sfatare le dicerie che montano riguardo alla Russia», e la dipingerebbero come un Paese che «controlla, monitora e blocca l'accesso alle informazioni».
LA LETTERA PER GLI 'AMICI DI PUTIN'. È tutto scritto nella lettera per la campagna di adesioni all'intergruppo parlamentare 'Amici di Putin', un'iniziativa partita dal deputato leghista Paolo Grimoldi, come riportato dal quotidiano la Repubblica. L'obiettivo dichiarato è «contribuire a pacificare i rapporti, diplomatici, politici ed economici» tra Roma e Mosca, perché «le sanzioni e il recente stop al gasdotto South Stream stanno producendo danni incalcolabili alla nostra economia».
POLEMICA CON SEL. L'iniziativa, però, è stata criticata dal molti parlamentari: a partire dal deputato di Sel Franco Bordo: «Una lettera con argomentazioni che hanno dell'incredibile, la Lega organizza un gruppo di supporto alla Russia, contro le sanzioni della Ue, difendendo il regime di Putin e portando ad esempio il fatto che stanno costruendo la rete wifi nella metro. Non contenti del successo del loro leader al congresso dei neofascisti del Front National in Francia, imitano in tutto e per tutto Le Pen e compagnia».
WI-FI COME PROVA DI DEMOCRAZIA. Il riferimento al wi fi è in effetti presente nel messaggio: «Il Cremlino ha dato il via libera a un maxi-progetto per l'installazione della rete wi-fi gratuita su tutte le metropolitane di Mosca, ne beneficeranno 7 milioni di persone, ogni giorno. E poi c'è chi parla di regime e di limiti alla libertà d'espressione», hanno scritto i leghisti.
LA LETTERA PER GLI 'AMICI DI PUTIN'. È tutto scritto nella lettera per la campagna di adesioni all'intergruppo parlamentare 'Amici di Putin', un'iniziativa partita dal deputato leghista Paolo Grimoldi, come riportato dal quotidiano la Repubblica. L'obiettivo dichiarato è «contribuire a pacificare i rapporti, diplomatici, politici ed economici» tra Roma e Mosca, perché «le sanzioni e il recente stop al gasdotto South Stream stanno producendo danni incalcolabili alla nostra economia».
POLEMICA CON SEL. L'iniziativa, però, è stata criticata dal molti parlamentari: a partire dal deputato di Sel Franco Bordo: «Una lettera con argomentazioni che hanno dell'incredibile, la Lega organizza un gruppo di supporto alla Russia, contro le sanzioni della Ue, difendendo il regime di Putin e portando ad esempio il fatto che stanno costruendo la rete wifi nella metro. Non contenti del successo del loro leader al congresso dei neofascisti del Front National in Francia, imitano in tutto e per tutto Le Pen e compagnia».
WI-FI COME PROVA DI DEMOCRAZIA. Il riferimento al wi fi è in effetti presente nel messaggio: «Il Cremlino ha dato il via libera a un maxi-progetto per l'installazione della rete wi-fi gratuita su tutte le metropolitane di Mosca, ne beneficeranno 7 milioni di persone, ogni giorno. E poi c'è chi parla di regime e di limiti alla libertà d'espressione», hanno scritto i leghisti.
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