Ai sindacati casta chiediamo: " Cosa avete fatto in questi anni per difendere i giovani? Perché difendete sempre i nullafacenti ed i super garantiti?" E' chiaro. Perché siete una casta che va in pensione con 366 mila euro all'anno senza aver fatto un solo giorno di lavoro per tutta la vita.

"Paese mio ti lascio e vado via": mai così tanti italiani all'estero

I nostri connazionali emigrati nel 2013 sono 82 mila, il più alto numero degli ultimi dieci anni, in crescita del 20,7% rispetto al 2012. Diminuiscono gli immigrati: sempre nel 2013 sono arrivate nel nostro Paese 307mila persone, 43mila in meno rispetto all’anno prima

Redazione 9 Dicembre 2014

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ROMA - Siamo - o meglio, torniamo ad essere - un popolo di emigranti. Sono sempre di più, infatti, gli italiani in fuga all'estero, secondo quanto emerge dall'ultimo report dell’Istat sulle migrazioni internazionali e interne della popolazione residente.

Nel 2013 infatti «si contano 126 mila cancellazioni dalle anagrafi per l’estero, ventimila in più dell’anno precedente. Il saldo migratorio netto con l’estero è pari a 182 mila unità nel 2013. In forte diminuzione rispetto all’anno precedente (-25,7%), è anche il valore più basso registrato dal 2007».

L’aumento delle emigrazioni è dovuto principalmente ai cittadini italiani, «le cui cancellazioni passano da 68 mila nel 2012 a 82 mila unità nel 2013 (+21%). In aumento anche le cancellazioni di cittadini stranieri residenti, da 38 mila a 44 mila unità (+14%). Le principali mete di destinazione per gli italiani sono il Regno Unito, la Germania, la Svizzera e la Francia. Nel loro insieme questi paesi accolgono oltre la meta’ dei flussi in uscita».

In compenso - e nonostante in molti pensino il contrario - l’Italia attrae sempre meno gli immigrati. Nel 2013 gli arrivi dall’estero sono stati infatti 307 mila, 43 mila in meno rispetto all’anno precedente (-12,3%). Sebbene in calo rispetto agli anni precedenti, l’Italia rimane, tuttavia, meta di consistenti flussi migratori dall’estero. La comunità straniera più rappresentata tra gli immigrati è quella rumena che conta 58 mila iscrizioni. Seguono le comunità del Marocco (ventimila), della Cina (diciassettemila) e dell’Ucraina (tredicimila).