giovedì 29 maggio 2014

Come avevo scritto prima delle elezioni. Si verifica quello che avevo chiarito.

Movimento 5 stelle, torna "l'incubo" espulsioni

La débacle elettorale spacca i grillini. "Non possiamo più permetterci di avere nemici in casa. Se il massacro interno continuerà, non va esclusa l'ipotesi di nuove espulsioni", dice Roberta Lombardi. Ed è guerra sull'intesa europea con Farage: "Ho schifato la loro campagna elettorale, Grillo dovrà consultarci". Parola della deputata Giulia Sarti
Redazione29 Maggio 2014
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ROMA - C'è un clima da saloon nel Movimento 5 Stelle, titolavamo ieri. I quasi tre milioni di voti in meno rispetto alle politiche del 2013 che segnarono la nascita del sogno grillino hanno destabilizzato il Movimento. Sia sul fronte nazionale che su quello europeo, dopo l'incontro tra Grillo e il leader del partito euroscettico e indipendentista britannico Ukip, Nigel Farage.
Partiamo dalla prima "grana", quella interna. Dove si torna a parlare di dissidenti ed espulsioni. "O Currò, Rizzetto e gli altri dissidenti si adeguano alle posizioni della maggioranza oppure, se non sono d'accordo, per dignità dovrebbero andarsene. Basta con le pugnalate. Non possiamo più permetterci di avere nemici in casa. Se il massacro interno continuerà, non va esclusa l'ipotesi di nuove espulsioni". Lo dichiara Roberta Lombardi, deputata di M5S, intervistata da Avvenire, dopo le critiche dei due esponenti pentastellati.
"Il cerchio magico? Non esiste - aggiunge Lombardi - sui palchi o in tv ci vanno Di Battista, Morra, Di Maio o la sottoscritta semplicemente perché siamo più bravi. Magari Currò e Rizzetto avranno altri talenti, ma io non li conosco". Il primo capogruppo a Montecitorio dei Cinque Stelle commenta anche le parole del sindaco di Parma Pizzarotti, che ha chiesto un seria autocriticadopo la sconfitta alle europee: "Ma non ha nulla da fare a Parma? Pizzarotti dovrebbe pensare più a essere un bravo sindaco. Sui temi nazionali, non conoscendo nel dettaglio le questioni, forse sarebbe preferibile che evitasse di intervenire".
IL NODO EUROPA E L'ALLEANZA CON FARAGE - E siccome è tempo di decidere come collocarsi sullo scacchiere politico continentale, si discute in maniera accesa anche sulle alleanze a Bruxelles e sull'incontro di ieri tra Grillo e Nigel Farage. "Appena ho saputo dell`incontro di Grillo con Farage ho pensato: perché? Perché l'Ukip? - dice in un'intervista alla Stampa la deputata Giulia Sarti - Qual è la strategia che sta dietro a questa scelta? Forse si sta pensando a un gruppo con loro per pesare di più in Europa, per riuscire a fare sentire le nostre posizioni con più forza. Ma non c'è ancora niente di ufficiale, non si sa se faremo un gruppo con loro, aspettiamo di capire".
"Non accetterei mai - prosegue - di stare sotto di loro, cioè che i nostri debbano prendere indicazioni dall'Ukip! Con la Le Pen mai! Ma se devo essere sincera, quando Grillo ha detto no alla Le Pen io pensavo che fosse no a lei e a tutto il contorno di partiti simili, ora mi sembra di capire che non è così. Vorrei capire se si stanno esplorando tutte le possibilità. O se si sta andando dritti verso l'Ukip. La sua campagna elettorale l'ho schifata più ancora di quella della Le Pen. Poi, insomma, se il Movimento facesse un gruppo con l'Ukip saremmo anche costretti, noi qui in Italia, a votare contro le loro posizioni in Europa, ad esempio sull'immigrazione".
Se alla fine Grillo scegliesse di fare entrare gli eletti del M5S nel gruppo di Farage, conclude Sarti, "per me sarebbe un neo e lo sarebbe per molti altri, ma sono certa che in quel caso si aprirebbe una discussione. E non la apriremmo solo noi, ma credo che saranno per primi i nostri 17 europarlamentari che non si piegheranno a una scelta sbagliata come quella senza dire la loro: li ho conosciuti, sono svegli e preparati. Sicuramente Grillo dovrà fare un incontro con loro, certo non gli si può dire 'questa è la pappa pronta che ho deciso io'. Altrimenti si rischia di perderne subito qualcuno".

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