L’ascesa di Davide Casaleggio nel “cerchio magico” a 5 Stelle
di Alberto Sofia - 29/05/2014 - Anche tra i dissidenti pentastellati c'è chi evoca il rischio "dinastia". Il motivo? Per l'incontro con Farage, accanto a Grillo, c'era il figlio del guru, sempre più attivo nel Movimento. Già ribattezzato "Pier Davide"
Dopo Marina Berlusconi, Davide Casaleggio. Se Berlusconi ha escluso (almeno per ora) il passaggio di consegne in Forza Italia con la primogenita, sono adesso i dissidenti grillini a temere il rischio di una successione dinastica, questa volta dentro il Movimento 5 Stelle. Il motivo? La presenza del figlio del guru accanto a Beppe Grillo, durante la trasferta a Bruxelles per l’incontro con Nigel Farage. Ovvero, il leader dell’Ukip, il movimento indipendentista e nazionalista britannico con cui i pentastellati potrebbero allearsi per formare un gruppo all’Europarlamento. Ma non è stata soltanto la possibile intesa con l’ultradestra inglese a scatenare le polemiche interne: anche il ruolo sempre più centrale di Davide Casaleggio lascia perplessi in casa pentastellata. Tanto che c’è già chi, nel fronte interno, ha ribattezzato con sarcasmo il figlio dello stratega con il nomignolo “Pier Davide“, evocando il pericolo della dinastia a 5 Stelle.
Videocredit: Sky Tg 24
DAVIDE CASALEGGIO ACCANTO AL PADRE E A GRILLO – L’impegno crescente di Davide Casaleggio all’interno del Movimento non è in realtà una novità. Complice anche la convalescenza del padre Gianroberto dopo l’operazione dello scorso aprile, il figlio del guru negli ultimi tempi è statosempre più attivo. Fino ad apparire ieri in pubblico nella capitale belga, accanto alla coppia storica, per decidere le future alleanze a Strasburgo. Così,come ha spiegato il Corriere della Sera, il duo ai vertici potrebbe trasformarsi presto in un trio:
«Indiscrezioni sostengono che si stia occupando in prima persona da tempo di individuare possibili alleati in Europa: una svolta, una pietra miliare per un Movimento che ha sempre rifiutato (in Italia) di fare sponda con altri partiti politici. Un atto dovuto in parte alle regole del Parlamento Ue e allo stesso tempo una questione sensibile, nevralgica nella gestione dello sviluppo (europeo) dei Cinque Stelle».
Ai pentastellati non basteranno i 17 eletti per formare un gruppo a Strasburgo: servono almeno 25 deputati, di sette paesi differenti. Per questa ragione, il figlio di Casaleggio si sarebbe impegnato da tempo per cercare nuove convergenze tra gli euroscettici, insieme a un team ad hoc. E tra le possibili sponde non è stato individuato soltanto l’Ukip di Farage, con cui Grillo tornerà a incontrarsi. Sul Corsera si citano anche i polacchi del Kpn (7% alle ultime Europee), i cechi dell’Usvit, gli olandesi Christien Unie, i lituani di Ordine e Giustizia. Così come il Partito popolare danese (la formazione anti-immigrazione che ha vinto le elezioni europee nel paese nordico con il 26,7% dei voti) e i tedeschi di Alternative für Deutschland, che ha raccolto una buona affermazione in Germania (7%). Senza alleanze in Europa i pentastellati rischierebbero altrimenti di poter incidere poco o nulla, costretti a un’opposizione sterile (anche i tempi di parola sarebbero quasi inesistenti, ndr).
CHI È DAVIDE CASALEGGIO - Socio fondatore della società di marketing che cura il blog del capo politico dei pentastellati, Beppe Grillo, Davide Casaleggio è «specializzato nella definizione di modelli di business online, nell’impiego aziendale della Teoria delle Reti e del social network, e nel marketing online». Autore del libro “I modelli dell’e-business” e del volume “Tu sei Rete”, in rete è possibile rintracciare anche diversi articoli, compreso “Internet of things” (“Internet delle cose”), pubblicato sul sito della Casaleggio Associati e sull’ “Harvard Business Review”. Adesso potrebbe quantomeno aumentare la sua influenza all’interno dei “cerchio magico” pentastellato. In attesa di un possibile “grande salto”. La stessa fedelissima Roberta Lombardi,dopo aver “bacchettato” i malpancisti e minacciato nuove espulsioni nell’intervista rilasciata ad Avvenire, ha evocato l’ipotesi di «un avvicendamento morbido». «Prima o poi Grillo e Casaleggio si defileranno. Fra tre anni, se M5S sarà in grado di camminare da solo, Beppe può lasciare», ha spiegato l’ex capogruppo alla Camera. Magari, con Casaleggio junior – che ilFoglio lo scorso anno ribattezzava già come «un’eminenza grigia, dietro Beppe Grillo» – pronto a raccogliere l’eredità del padre.
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