sabato 31 maggio 2014

Non sanno proprio come passare il tempo. Povera politica.

Carlo Sibilia, il grillino ossessionato dal gruppo Bilderberg: "M5s qui per tenere un faro acceso sui destini del mondo" (FOTO)

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Gli parli di Europa e lui ti risponde “Bilderberg!”, anzi “Bildebbbberg!”, gli menzioni le banche e lui scatta, sempre, pronto, “Bildebbbberg!”, gli dici qualcosa su Pdl e Pd e il suo riflesso pavovliano non lo coglie mai impreparato: “Bildebbbbberg!”. Carlo Sibilia, deputato del M5S, classe 1986, una laurea triennale in biotecnologie, è l’alter ego di Alessandro Di Battista, quello che trasforma ogni missione parlamentare in un’epica avventura. E anche a Sibilia piacciono le avventure.
Ogni anno prende l’aereo e vola a cercare il castello di turno dove si riunisce il Club Bilderberg, il gruppo che nell’immaginario beppegrillista rappresenta una sorta di loggia massonica in cui si prendono decisioni essenziali senza il coinvolgimento dell’elettorato. L’anno scorso, insieme al deputato Paolo Bernini (quello dei microchip sottopelle), partì alla volta di Watford, Hertfordshire, Gran Bretagna, “per tentare di documentare quello che succede in queste riunioni e provare a parlare con alcuni dei partecipanti italiani”.
Quest’anno il vertice si riunisce in Danimarca, a Copenaghen. Tra gli italiani che partecipano, oltre a Mario Monti, c’è anche la giornalista Monica Maggioni, cui “l’onorevole Sibilia” (ma non erano tutti cittadini?) ha scritto un sms per chiederle un incontro e consegnarle “un documento”; poi ha pubblicato la schermata del cellulare su Facebook.
Sibilia è partito insieme a Bernini “per tenere un faro sempre acceso su un evento che influenza i destini del mondo politico, economico e finanziario di tutto il mondo. Del quale il Movimento 5 Stelle è rimasto il solo a parlarne”, scrive Sibilia su Facebook allegando un selfie con il collega deputato appena atterrati in aeroporto.
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I quattro italiani del Gruppo Bilderberg e quelli presenti l'anno scorso
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Monica Maggioni
Ieri Sibilia ha anche pubblicato una foto del Marriot Hotel dove si svolge la riunione del Bilderberg e raccontato come sta procedendo il viaggio: “La buona notizia del giorno è che siamo riusciti a consegnare ad uno dei responsabili delle autorità che compongono il cordone di sicurezza la nostra proposta per arginare gli evidenti conflitti d’interessi che sussistono in seno al Club Bilderberg. La polizia, capendo il nostro ruolo istituzionale, si è resa disponibile alla presa in carico del documento”.
Dove tira aria di marcio, insomma, c’è Sibilia che vigila. Quando Beppe Grillo venne l’ultima volta a Siena, all’assemblea dei soci di Mps, chi c’era con lui? Sibilia, naturalmente, che vuole una commissione d’inchiesta parlamentare su Mps, banca “svenduta alla finanza internazionale”. Una volta parlò delle primarie del Pd e citò “i capibastone che vanno a falsificare le tessere delle primarie a due euro, e che in alcune regioni d’Italia potevano anche essere votate pagando due yen, perché molto spesso venivano usati anche i cinesi” (peccato che lo yen sia giapponese).
Ai tempi di Enrico Letta presidente del Consiglio, il Club Bilderberg era diventato una specie di quinta colonna della sua maggioranza, almeno stando a sentire gli interventi in aula di Sibilia. “Ha mai sentito parlare di signoraggio bancario, signor Letta? Ne parlate mai alle riunioni del club Bilderberg, club di cui lei, il suo predecessore Mario Monti, Emma Bonino, guarda caso ministro degli affari esteri, e Mario Draghi, guarda caso direttore della banca centrale europea, fate parte?”.
Del governo Letta disse che era sovversivo, perché “questo governo nasce nelle stanze della sua fondazione Vedrò”, che secondo Sibilia sta esattamente un gradino dopo Bilderberg nella classifica delle Cose-Che-Fanno-Male-Al-Mondo. Poi aggiunse: “Forse abbiamo sbagliato a chiamarvi bugiardi e ladri. Voi avete svenduto l’Italia per trenta denari quindi l’unico appellativo che meritate è quello di Giuda”. Quando Renzi si presentò alla Camera a chiedere la fiducia, nel febbraio scorso, Sibilia dagli scranni del M5S disse che lui e Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, erano dei “figli di Troika”. Più recentemente si è lanciato pronosticando una vittoria schiacciante per il Movimento alle Europee. “Saremo un Paese così per altri 23 giorni. Poi manderemo a casa il boyscout di Licio Gelli e il granmogol di Riina”. Sono tutti lì. Anche Sibilia, con le 113 preferenze che gli hanno permesso di candidarsi alla Camera.

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