Mario Borghezio insulta Cecile Kyenge: "Nel suo paese ho assaggiato il prodotto locale, lei non appartiene a questa specie"
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"Non ho più l'età per le prostitute però nel paese della Kyenge ho assaggiato il prodotto locale. Ci sono le più belle donne congolesi: le katanghesi". Parola di Mario Borghezio che a La Zanzara su Radio 24 non si fa scrupoli di riservatezza e racconta: "Le pagavo, certo. La sera non sapevi cosa fare e avevo 25 anni e quelle erano alte, belle e slanciate. La Kyenge - aggiunge l'eurodeputato della Lega Nord - non appartiene a questa specie. Nulla a che vedere". "Non mi ricordo più con quante sono stato, ma l'esperienza è stata ottima", rincara.
"Dobbiamo ringraziare il Pd - dice Borghezio passando, per così dire, alla politica - per aver inventato una come la Kyenge. Bisogna togliersi il cappello, un regalo così alla Lega non l'ha mai fatto nessuno. Con lei cuccavamo e cucchiamo un sacco di voti. Adesso che la mandano al Parlamento europeo alle prossime elezioni prenderemo più voti. Tutte le volte che parla sono voti per la lega, è una garanzia. Quindi: grazie Kyenge, ce ne fossero di altre Kyenge. Certo in Italia ha trovato l'America. Grazie al partito di Renzi ha trovato una bella vigna. Un bel culo, un gran culo".
Il dittatore congolese Mobutu? "Uno statista". Mentre per i militanti di CasaPound sarebbe "una calunnia" la definizione di 'antifascista'. Ecco le categorie della politica viste da Borghezio. "Ho sfondato nell'elettorato di destra, non proprio moderatissimo. Ma quelli di Casa Pound sono persone perbene, migliori di come vengono dipinti", dice allora l'esponente leghista osservando che "meglio di Marino ci vuole poco, anzi se uno di loro facesse il sindaco avremmo Roma più ordinata, più pulita e disciplinata".
Sempre degli aderenti a CasaPound, Borghezio dice che "non sono certamente antifascisti, anzi - rimarca - nessuno li calunni chiamandoli così. Ma ce ne fossero di ragazzi così. Vicino alla loro sede c'è un giardino che hanno recintato a loro spese dove non c'è un immigrato, un barbone, ma solo nonni e mamme con i bimbetti. Ha fatto tutto uno di loro, con una maglietta nerissima addosso". Il riferimento a Mobutu è relativo al periodo, in gioventù, trascorso in Congo: "Ero lì subito dopo la laurea per lavorare. E Mobutu è stato un grande politico, un grande statista".
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