mercoledì 28 maggio 2014

E adesso occorre concentrarsi contro la destra vera. Quella fatta da gente come Centinaio che invece di preoccuparsi di trovare soluzioni per il lavoro dei giovani nello stile di un uomo di ultra destra attacca le persone private. Pensando di intimorirle. Ma non conosce come sono fatte le persone perbene. Lui quando c'era Lega ladrone era girato da un'altra parte.

Incontro Marie Le Pen Matteo Salvini: pranzo per cercare unità tra gli euroscettici

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SALVINI LE PEN

Un pranzo per ragionare sulle strategia da adottare per il fronte noeuro all'indomani delle elezioni europee. Marine Le Pen si è ritrovata a Bruxelles, nel ristorante del Parlamento europeo, con i leghisti Matteo Salvini e Lorenzo Fontana, l'olandese Geert Wilders, i delegati del Fpo austriaco, dei democratici svedesi e del Vlaams Belang fiammingo.
Colazione per scambiarsi idee e preparare la conferenza stampa delle 16.30. Ordine del giorno la presentazione dell'Alleanza per la Libertà, il nuovo gruppo parlamentare eurocritico che la Le Pen aveva già anticipato nel marzo scorso. La novità consiste nell'apertura ai movimenti nazionalisti dell'Est Europa e nella definizione di una serie di iniziative congiunte tra cui la richiesta di indire i referendum antieuro in ciascun Paese e il blocco del Trattato di Libero Scambio Ue-Usa.
Però l'euroscetticismo non ha portato tutti i consensi che lei auspicava. Al di là del risultato del Front National, primo partito di Francia e 25 deputati a Strasburgo, quello del Fpo si guadagna sul campo un prestigioso 20.5% con due europarlamentari eletti e della Lega Nord di Matteo Salvini con un 6% e cinque europarlamentari, gli altri alleati della Le Pen si sono visti fortemente ridimensionati. I fiamminghi del Vlaams Belang, ridotti al lumicino e gli olandesi del Pvv di Geert Wilders sprofondati al terzo posto con un modesto 12.5% ma pur sempre con quattro eletti. Niente da fare, poi, per i nazionalisti slovacchi che non sono riusciti ad ottenere alcun seggio parlamentare.
Per creare un gruppo a Strasburgo si rendono necessari almeno ventiquattro europarlamentari eletti in almeno sette Stati membri. E Marine Le Pen non li ha. O per meglio dire, può contare su una quarantina di eletti ma solo in sei nazioni. Se Nigel Farage, con il suo Ukip primo assoluto in Gran Bretagna, ha rifiutato l'apparentamento ma comunque garantito un appoggio esterno, se i finlandesi si sono indirizzati verso il gruppo dei Conservatori, le sole strade percorribili sono rimaste quelle dei Paesi dell'Est. Pronti a entrare nell'Alleanza per la Libertà gli europarlamentari della Nuova Destra polacca di Korwin Mikke, dei nazionalisti sloveni di Slovenská Národná Strana, i lituani di Tvarka Ir Teisingus, i cechi di ODS (Občanská demokratická strana), i nazionalisti bulgari e alcuni indipendenti eletti in Ungheria tra le fila del partito Fidesz di Viktor Orban. Porte chiuse in faccia invece ai greci di Alba Dorata e agli ungheresi di Jobbik.
Tutto ancora in trattativa e non ancora definitivo. Ma che rende comunque soddisfatta Marine Le Pen, che sa bene che sulle singole iniziative parlamentari potrà godere dell'appoggio di molti altri europarlamentari, da Farage a quelli del M5S. Non tutti pronti ad allearsi in un gruppo parlamentare ma a sostenerla nel voto al Parlamento europeo si.

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