domenica 25 maggio 2014

E come potevamo dimenticare il grande Papa Francesco.

Papa Francesco in Giordania «La Pace è un dono da ricercare pazientemente»

di  - 24/05/2014 - Primo giorno in Terra Santa per il Pontefice che, in Giordania, nel corso della messa pubblica allo Stadio internazionale, ricorda l'importanza della pace, alla quale si arriva superando le differenze.

Papa Francesco in Giordania «La Pace è un dono da ricercare pazientemente»<1/22>

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«Quanto bisogno ha il mondo che noi siamo messaggeri di pace: il mondo ci chiede questo, di portare la pace e testimoniare la pace». È il tema della Pace ad essere al centro delle parole di Papa Francesco nel suo primo appuntamento di “massa” in Terra Santa, in Giordania, prima tappa del suo viaggio.
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LA MESSA ALLO STADIO CON I RIFUGIATI Papa Francesco, infatti,  celebra la messa nello stadio internazionale di Amman, alla presenza dei rifugiati, ed affronta il delicato tema della Pace: «La pace non si può comperare: essa è un dono da ricercare pazientemente e costruire “artigianalmente” mediante piccoli e grandi gesti che coinvolgono la nostra vita quotidiana. Il cammino della pace – continua Francesco – si consolida se riconosciamo che tutti abbiamo lo stesso sangue e facciamo parte del genere umano; se non dimentichiamo di avere un unico Padre celeste e di essere tutti suoi figli, fatti a sua immagine e somiglianza»
È con  spirito costruttivo che il Pontefice si rivolge a tutti i presenti, abbracciandoli: «il patriarca, i fratelli vescovi, i sacerdoti, le persone consacrate, i fedeli laici, i tanti bambini che oggi ricevono la Prima Comunione (sono 1400, ndr) e i loro familiari. Il mio cuore si rivolge anche ai numerosi rifugiati cristiani provenienti dalla Palestina, dalla Siria e dall’Iraq: portate alle vostre famiglie e comunità il mio saluto e la mia vicinanza».
“Cari amici – ricorda Bergoglio – lo Spirito Santo è disceso su Gesù presso il Giordano e ha dato avvio alla sua opera di redenzione per liberare il mondo dal peccato e dalla morte. A lui chiediamo di preparare i nostri cuori all’incontro con i fratelli al di là delle differenze di idee, lingua, cultura, religione; di ungere tutto il nostro essere con l’olio della sua misericordia che guarisce le ferite degli errori, delle incomprensioni, delle controversie; di inviarci con umiltà e mitezza nei sentieri impegnativi ma fecondi della ricerca della pace. Amen!”
Al suo arrivo Francesco era stato ricevuto dal Re di Giordania Abdullah II, che, nella cerimonia di ricevimento aveva riconosciuto l’importanza dei cristiani di Giordania:«I cristiani arabi sono una parte integrante della società giordana e vivono in armonia nel nostro Paese. Apprezziamo altamente la loro presenza»
Nel discorso di saluto a Papa Francesco, Abdullah ha aggiunto: «Benvenuto in questa terra di pace e di convivenza tra islam e cristianesimo,terra di profeti e di tutti coloro che sono graditi a Dio».
Questa è la prima messa all’aperto per Papa Francesco in questi tre giorni di permanenza in terra Santa. La seconda avrà luogo domani, a Betlemme, mentre il Pontefice non celebrerà alcuna messa pubblica in Israele.
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