Roberta Lombardi non esclude nuove espulsioni a 5 stelle
di Redazione - 29/05/2014 - Nel mirino Currò e altri dissidenti
”O Curro’, Rizzetto e gli altri dissidenti si adeguano alle posizioni della maggioranza oppure, se non sono d’ accordo, per dignità dovrebbero andarsene. Basta con le pugnalate. Non possiamo piu’ permetterci di avere nemici in casa. Se il massacro interno continuerà, non va esclusa l’ ipotesi di nuove espulsioni”.
LA RABBIA DELLA LOMBARDI - Lo afferma la deputata di M5S Roberta Lombardi in un’ intervista ad Avvenire. Il cerchio magico, dice Lombardi, ”non esiste. Sui palchi o in tv ci vanno Di Battista, Morra, Di Maio o la sottoscritta semplicemente perche’ siamo piu’ bravi. Magari Curro’ e Rizzetto avranno altri talenti, ma io non li conosco”. Nell’ intervista, la parlamentare commenta anche le parole del sindaco di Parma Federico Pizzarotti, che ha chiesto una seria autocritica dopo la sconfitta alle Europee: ”Ma non ha nulla da fare a Parma? Pizzarotti dovrebbe pensare piu’ a essere un bravo sindaco. Sui temi nazionali, non conoscendo nel dettaglio le questioni, forse sarebbe preferibile che evitasse di intervenire”
GRILLO? SE NE PUO’ ANDARE FRA TRE ANNI - ”E’ gia’ in atto un avvicendamento morbido e prima o poi Grillo e Casaleggio si defileranno. Fra tre anni, se M5S sara’ in grado di camminare da solo, Beppe puo’ lasciare” continua la Lombardi. Il primo capogruppo dei Cinque Stelle alla Camera, però, adesso chiede ai due fondatori di essere più vicini e partecipi all’attività degli eletti: ”Grillo e’ distrutto. Ha trascorso il mese di maggio in camper e ha bisogno di riposo. Poi, pero’, a lui e Casaleggio chiediamo un sforzo in piu’: devono venire almeno una volta a settimana qui in Parlamento per seguirci da vicino e aiutarci a comunicare all’esterno il lavoro che portiamo avanti in Aula e nelle commissioni. Da soli facciamo troppa fatica”. Lombardi fa autocritica sugli errori commessi in campagna elettorale: ”Siamo stati troppo aggressivi, impulsivi, rabbiosi e poco rassicuranti. Abbiamo pensato a rincorrere Renzi, invece di puntare sui nostri temi. Lui e’ riuscito a comunicare in modo semplice e diretto il bonus di 80 euro. Noi non abbiamo fatto lo stesso con il reddito di cittadinanza. Ecco perché siamo finiti a 20 punti di distanza dal Pd’ (Ansa/Photocredit Mauro Scrobogna /LaPresse)
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