M5s, l'analisi del voto fa infuriare Grillo e Casaleggio
Un dossier dello staff analizza gli errori del M5s. Vertici furiosi, resa dei conti vicina. Di Battista: nessuna Waterloo.
TERREMOTO
L'analisi del voto europeo, redatta in un documento interno al M5s dallo staff comunicazione di Montecitorio, ha provocato un terremoto dentro i Cinque stelle.
Secondo quanto è risultato da fonti parlamentari, i vertici del Movimento sarebbero fortemente irritati per il modo in cui è stata riportata la lettura della sconfitta elettorale.
TESI CONTRARIA SULLA TIVÙ. In particolare, il dossier non sarebbe piaciuto ai fondatori Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, perché farebbe fare una 'figuraccia' al Movimento e, tra le altre cose, sosterrebbe una tesi esattamente contraria a quella del guru M5s sull'utilizzo della tivù.
GOVERNO OMBRA. Il documento ufficiale dello staff contiene critiche esplicite sulla gestione della recente campagna elettorale e suggerisce una exit strategy: puntare sulla tivù con una maggiore presenza nei tg; creare una sorta di governo ombra (come anticipato da Lettera43.it) all'inglese per conquistare credibilità tra gli elettori; e modificare il sistema di selezione dei candidati.
I due cofondatori non avrebbero condiviso l'invito a puntare sulle tivù e sarebbero rimasti allibiti da «critiche che mettono in cattiva luce il Movimento. È l'opposto di quello che abbiamo detto», avrebbe detto Casaleggio secondo quanto riferito da fonti di Palazzo Madama.
COLPA DI GRILLO E CASALEGGIO? A complicare ulteriormente la situazione, ci si è messa anche l'analisi prospettata, sempre nella serata del 28 maggio, ai deputati da Silvia Virgulti, tivù coach dei parlamentari e collaboratrice dei gruppi, che avrebbe a sua volta fatto un'analisi del voto in cui, al contrario del documento dello staff di comunicazione, attribuisce sostanzialmente a Grillo e Casaleggio la 'colpa' del risultato elettorale, salvando l'operato dei parlamentari.
CRITICHE AL LOOK E ALLE PAROLE. È a Silvia Virgulti che è stata insomma attribuita la valutazione a proposito dell'effetto 'inquietante' sugli elettori provocato dal look di Casaleggio e del suo cappellino, utilizzato per coprire le conseguenze della sua recente operazione alla testa. Così come quello provocato dalle parole di Grillo sulla vivisezione di Dudù e l'annuncio dei processi 'di popolo' sul web contro politici, imprenditori e giornalisti.
FIGLIO DI CASALEGGIO 'INGOMBRANTE'. In questo quadro si inserisce una nuova variabile: la presenza, sempre più costante, di Davide Casaleggio nelle riunioni M5s. Il figlio del guru milanese ha accompagnato Grillo a Bruxelles per l'incontro con Nigel Farage. Una presenza vista da parlamentari e comunicatori come 'ingombrante'.
Secondo quanto è risultato da fonti parlamentari, i vertici del Movimento sarebbero fortemente irritati per il modo in cui è stata riportata la lettura della sconfitta elettorale.
TESI CONTRARIA SULLA TIVÙ. In particolare, il dossier non sarebbe piaciuto ai fondatori Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, perché farebbe fare una 'figuraccia' al Movimento e, tra le altre cose, sosterrebbe una tesi esattamente contraria a quella del guru M5s sull'utilizzo della tivù.
GOVERNO OMBRA. Il documento ufficiale dello staff contiene critiche esplicite sulla gestione della recente campagna elettorale e suggerisce una exit strategy: puntare sulla tivù con una maggiore presenza nei tg; creare una sorta di governo ombra (come anticipato da Lettera43.it) all'inglese per conquistare credibilità tra gli elettori; e modificare il sistema di selezione dei candidati.
I due cofondatori non avrebbero condiviso l'invito a puntare sulle tivù e sarebbero rimasti allibiti da «critiche che mettono in cattiva luce il Movimento. È l'opposto di quello che abbiamo detto», avrebbe detto Casaleggio secondo quanto riferito da fonti di Palazzo Madama.
COLPA DI GRILLO E CASALEGGIO? A complicare ulteriormente la situazione, ci si è messa anche l'analisi prospettata, sempre nella serata del 28 maggio, ai deputati da Silvia Virgulti, tivù coach dei parlamentari e collaboratrice dei gruppi, che avrebbe a sua volta fatto un'analisi del voto in cui, al contrario del documento dello staff di comunicazione, attribuisce sostanzialmente a Grillo e Casaleggio la 'colpa' del risultato elettorale, salvando l'operato dei parlamentari.
CRITICHE AL LOOK E ALLE PAROLE. È a Silvia Virgulti che è stata insomma attribuita la valutazione a proposito dell'effetto 'inquietante' sugli elettori provocato dal look di Casaleggio e del suo cappellino, utilizzato per coprire le conseguenze della sua recente operazione alla testa. Così come quello provocato dalle parole di Grillo sulla vivisezione di Dudù e l'annuncio dei processi 'di popolo' sul web contro politici, imprenditori e giornalisti.
FIGLIO DI CASALEGGIO 'INGOMBRANTE'. In questo quadro si inserisce una nuova variabile: la presenza, sempre più costante, di Davide Casaleggio nelle riunioni M5s. Il figlio del guru milanese ha accompagnato Grillo a Bruxelles per l'incontro con Nigel Farage. Una presenza vista da parlamentari e comunicatori come 'ingombrante'.
Giovedì, 29 Maggio 2014
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