A Bruxelles nulla di fatto per il Presidente della Commissione. Renzi: “Prima le cose da fare, poi i nomi”
di Marco Esposito - 28/05/2014 - Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio dopo la fine del vertice informale dei capi di stato e di governo. Rimandata la scelta del presidente della Commissione. A Van Rompuy ascolterà i gruppi dei partiti e dei ventotto paesi membri. Salta la nomina di Junker?
Nulla di fatto. L’incontro informale tra i capi di stato e di governo che si è svolto questa sera a Bruxelles si è chiusa con un nulla di fatto.
Infatti, il vertice ha preferito dare precedenza ai temi “prioritari” dell’agenda dei ventotto paesi membri e ha deciso che si occuperò solo in seguito delle nomine dei commissari e del presidente dell’Unione. L’attuale presidente del Consiglio dell’Ue, Herman Van Rompuy, ha fatto sapere di aver ricevuto il mandato per “avviare queste consultazioni” con gli Stati membri e con i gruppi politici rappresentanti nel parlamento europeo.
Praticamente è la linea sposata sin dall’inizio da presidente del Consiglio Matteo Renzi, che si è detto «molto più interessato a discutere su come spendere bene i soldi europei per creare posti di lavoro che non preoccupato di discutere di una poltrona o di un incarico». Poi il premier, alla fine del vertice, parlando con i giornalisti ha ribadito: «la questione dei nomi viene dopo la discussione sull’agenda e sulle cose da fare, nomina sunt consequentia rerum, dicevano gli antichi: prima mettiamoci d’accordo su cosa fare e poi decidiamo chi la fa».
LE DICHIARAZIONI DI RENZI
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