venerdì 30 maggio 2014

I leghisti alla Centinaio invece di parlare solo di clandestinità e di case per prostitute possono anche dirci come interverrebbero economicamente per far crescere il PIL? Perché reintroducendo le case per prostitute non credo che ci potranno andare in tanti considerato che non ci sono i soldi. E di politica economica ci dite qualcosa? Magari Mognaschi invece di perdere tempo a volantinare per il suo partito pagato da noi contribuenti potrebbe pensare una ricetta.

Pil, per l’Istat luce fioca in fondo al tunnel
Nel 2014 andamento “debolmente positivo”
Nel secondo trimestre crescita tra 0,1% e 0,4%


dalla Redazione
Per l’Istat l’andamento del Pil nel 2014 è atteso “debolmente positivo”. E in una nota, l’istituto aggiunge: “Dopo la flessione del primo trimestre, il prodotto è atteso in recupero nel secondo trimestre, con una crescita congiunturale stimata in un intervallo compreso tra lo 0,1% e lo 0,4%”. Nel primo trimstre di quest’anno il prodotto interno lordo del Paese era tornato in negativo (-0,1%).
A maggio l’istituto di statistica aveva limato le previsioni di crescita dell’Italia rispetto a quanto stimato dal governo, rilasciando però indicazioni positive per quanto riguarda la ripresa dei consumi e degli investimenti: nel 2014 il Pil dovrebbe crescere dello 0,6%, dell’1% nel 2015 e dell’1,4% nel 2016. Si tratta appunto di indicazioni al di sotto delle stime governative: negli ultimi documenti  ufficiali, l’esecutivo indicava +0,8% per il 2014 e +1,3% per il 2015.
Nel breve termine, secondo i segnali provenienti dalle indagini congiunturali sulle famiglie e le imprese, “il ritmo di espansione dell’attività economica – afferma l’Istat – si manterrebbe modesto e continuerebbe a essere condizionato dal permanere delle difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese e dalla debolezza del mercato del lavoro”.
E ancora. ” L’elevato grado di capacità inutilizzata nella manifattura potrebbe portare a un rinvio della spesa programmata per investimenti. Tuttavia, il miglioramento delle aspettative sui livelli
di fatturato e il venir meno di alcuni fattori di ostacolo (costi o prezzi elevati, finanziamenti all’export, adempimenti burocratici) – secondo l’Istat – favorirebbero le imprese esportatrici. L’andamento dell’export potrebbe comunque risentire della minor vivacità della domanda estera, in particolare nei mercati extra Ue. Sulla base delle informazioni più recenti, nel secondo trimestre 2014 i ritmi produttivi dell’industria (al netto delle costruzioni) sono attesi in aumento (+0,8% sul primo trimestre)”.

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