Risultato elezioni europee 2014: i candidati M5s fanno flop, chi vota cinque stelle non vota i rappresentanti in lista
L'Huffington Post | Di Andrea Punzo Pubblicato: 26/05/2014 12:48 CEST | Aggiornato: 26/05/2014 13:14 CEST
Poco conosciuti, troppo deboli, oscurati da Grillo e Casaleggio i candidati M5s alle Europee non hanno tirato. Rispetto al voto del 2013, il movimento perde oltre quattro punti percentuali e tre milioni di voti ma c'è un dato su cui riflettere: chi si è presentato sotto la bandiera a 5 stelle, nelle cinque circoscrizioni, raccoglie nel complessivo molti meno voti rispetto al dato generale del Movimento. Segnale del fatto che gli elettori di Grillo si sono limitati a mettere la croce sul simbolo senza indicare alcuna preferenza. Senza dimenticare che nel 2013, quando Grillo fece boom, le preferenze non c'erano.
Per capire meglio ciò di cui stiamo parlando basta compiere un semplice rapporto tra i voti totali ottenuti da M5s in ogni singola circoscrizione e la somma dei voti ottenuti dai candidati in lista (dal primo all'ultimo). Partiamo dal nord ovest, dove Grillo e soci ottengono in tutto 1.467.188 voti mentre il totale di chi ha ottenuto preferenze è poco superiore a 124 mila (nella competition interna al Movimento vince Tiziana Beghin con 22,336 preferenze); uno scarso 8%. Ciò significa che su cento elettori M5s solo 8 hanno scelto il loro candidato. Gli altri hanno invece preferito il solo voto al simbolo.
Sempre per quanto riguarda il Nord, nella circoscrizione est la percentuale non si alza di molto: totale voti ottenuti 1079.187, totale voti in cui sulla scheda è indicata almeno una preferenza: poco più di 140mila. Ciò significa: circa 12 elettori grilini su 100 nel nord ovest hanno scelto di affidarsi a uno dei candidati in lista.
Se si scende verso centro la percentuale si alza di poco: al centro è intorno al 15% (su 1.240.465 totale, la somma dei voti di preferenza è di poco superiore a 190mila); al sud e nelle isole la tendenza cambia anche se la tipologia di voto in queste zone è diversa essendoci, storicamente, un legame più forte tra elettore e elettorato. Al sud il rapporto percentuale tra voto complessivo e voto di preferenza si attesta intorno al 40%, cresce nelle isole dove sei elettori su dieci sulla scheda hanno indicato una o più preferenza. Non è dunque un caso che il grillino più votato d'Italia sia Ignazio Corrao (70942 voti) candidato nella circoscrizione "Italia insulare".