martedì 27 maggio 2014

Ci siamo concentrati contro gli sfasciati grillini durante l'ultima campagna elettorale adesso ci occupiamo dei fascisti veri della Lega Ladrona ormai in mano alla estrema destra populista europea. Mandiamo a casa questi nullafacenti.

I populisti anti UE in crisi col gruppo

di   - 27/05/2014 - Le forze no euro rischiano di rimanere tra i Non Iscritti al Parlamento europeo

I populisti anti UE in crisi col gruppo
I populisti no euro hanno ottenuto risultati assai positivi in alcuni paesi, come Francia e Gran Bretagna, ma partono già divisi. Il variegato fronte che si oppone all’UE  esprime posizioni molto differenti su diversi temi, e la composizione di un gruppo unico al Parlamento europeo appare molto difficile.

no euro elezioni europee 1
I NO EURO E IL GRUPPO - Marine Le Pen è subito arrivata a Bruxelles dopo le trionfali elezioni europee di domenica 25 maggio. Il primo posto del Front National in Francia è stato uno dei risultati più clamorosi della tornata elettorale, ma la leader della destra no euro ora vuole capitalizzare questo successo. L’obiettivo di Marine Le Pen è la formazione di un gruppo al Parlamento europeo, per uscire dai Non Iscritti, il gruppo misto a cui era finora confinata. Senza un gruppo di appartenenza è molto più difficile essere rappresentanti nelle commissioni parlamentari, il vero luogo di lavoro dell’assemblea legislativa. Le regole prevedono che un gruppo possa essere formato con 25 deputati di 7 paesi UE. Per il numero di parlamentari non ci sono problemi, visti i 24 seggi conquistati dall’UE. Più problematica è invece la ricerca di alleati. Al momento i sicuri sono i partiti di quattro: la Lega Nord, il Pvv olandese, i liberali austriaci. Gli ostacoli però sono numerosi. I Democratici svedesi diranno sì solo se non ci saranno i Veri Finlandesi, e ciò vale anche a contrario. Per la Le Pen alleanze con forze estreme come Jobbik e Alba Dorata è un’ipotesi da escludere per non associare il nuovo gruppo a partiti ai margini del neonazismo.
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POPULISTI DIVISI - L’apertura del gruppo appare difficile visto che le forze populiste che hanno vinto negli altri paesi UE sono indisponibili ad associarsi a Marine Le Pen. Lo Ukip è sempre andato d’accordo con Wilders, ma l’antisemitismo che aleggiava in passato sul Front National ha sempre distanziato Farage da possibile alleanze col partito francese. Allo stesso modo i popolari danesi sono indisponibili ad associarsi con le formazioni più radicali. Alternativa per la Germania vorrebbe entrare nel gruppo dei Tories britannici, ma pare che David Cameron abbia promesso ad Angela Merkel di porre il veto al loro ingresso. TagesAnzeiger sottolinea come le formazioni populiste siano caratterizzate da temi piuttosto diverse, anche se tuonano compattamente contro l’UE e le sue politiche. Il Front National è contro il mercato unico e per il ripristino dei dazi, mentre lo Ukip è una formazione di impostazione liberista in economia. Geert Wilders non è contrario ad aperture sui diritti degli omosessuali, mentre questo sarebbe anatema per Marine Le Pen, che ha fatto una campagna di radicale opposizione contro il matrimonio gay introdotto dai socialisti di Hollande. In passato il gruppo europeo della destra estrema, a cui aderiva anche la leader del Front National, era durato pochi mesi proprio per le divisioni interne alle formazioni populiste, e il successo di questa tornata elettorale non coincide al momento con un loro superamento.

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