giovedì 30 ottobre 2014

I sindacati sono una potente casta ricca di privilegi. E continuano a fare le vittime mentre ogni giorno perseguitano imprenditori e dirigenti pubblici onesti.

Manganellate strumentalizzate
Camusso accusa il Governo per gli scontri. Ma Renzi assicura: prima la verifica dei fatti. E la Fiom annuncia 8 ore di sciopero generale


dalla Redazione
Al di là delle strumentalizzazioni resta la situazione drammatica degli operai delle Acciaierie di Terni. Dietro c’è tutta la battaglia politica. Da una parte il Governo, dall’altra i sindacati. Prudente il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che dopo gli scontri di ieri a Roma incontra gli operai Ast a Palazzo Chigi insieme al ministro dello Sviluppo Federica Guidi e rassicura: “Faremo le verifiche e poi gli atti saranno conseguenti”. La vertenza della Ast di Terni, sottolinea il premier, “va separata dal confronto politico. Non consentirò di strumentalizzare Terni”, afferma il premier,”Non vogliamo fare a meno del sindacato nelle trattative sindacali”. E altermine dell’incontro il responsabile del Mise ha spiegato che “Ast si è detta disponibile a rafforzare il piano industriale. Contando le mobilità volontarie, circa 140, restano sul tavolo circa 140-150 esuberi”. 
CAMUSSO ATTACCA
Sul piede di guerra, invece, il leader della Cgil, SUsanna Camusso, che è andata all’attacco del premier. “Il presidente del Consiglio dovrebbe provare ad abbassare i manganelli dell’ordine pubblico”. Come se ora fosse stato Renzi a colpire gli operai. Il segretario della Fiom, Maurizio Landini, “ciò che è avvenuto ieri non deve più ripetersi, è una pagina negativa. Bisogna fare tutti i chiarimenti affinché questi episodi non si ripetano mai più. E’ interesse di tutti poter manifestare e che la polizia faccia il suo dovere”.
ALFANO RIFERISCE AL SENATO
Nel pomeriggio di oggi il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha riferito a Palazzo Madama sugli scontri alla manifestazione per l’Ast: “Esprimo personale solidarietà ai lavoratori dell’Ast e della polizia feriti ieri, serve un senso di responsabilità di tutti per evitare una scintilla che rischierebbe di innescare pericolose derive. “Dall’insediamento di questo Governo si sono svolte 5.934 manifestazioni di rilievo e la stragrande maggioranza ha avuto un corso assolutamente tranquillo. Circa la metà (2.350) hanno avuto alla base problematiche sindacali e occupazionali. Se il Governo avesse voluto dare alla polizia linee di estrema durezza sui manifestanti avrebbe avuto migliaia di occasioni per farlo, Non l’ha mai fatto”. Ed è intenzione dell’esecutivo istituire al Viminale un tavolo permanente per un confronto con i sindacati per gestire nel migliore dei modi le manifestazioni.
L’ANNUNCIO DI LANDINI
Alla fine il dialogo è saltato e dopo prove di dialogo interminabili il sindacato guidato da Landini ha annunciato otto ore di sciopero generale a novembre, articolando lo sciopero in almeno due grandi manifestazioni nazionali da svolgersi il 14 novembre a Milano e il 21 novembre a Napoli. 

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