Iraq, Is esegue esecuzioni sommarie ad Anbar: 85 morti
Proseguono le uccisioni da parte degli estremisti: la tribù è nel mirino del gruppo di Abu Bakr al Baghdadi per non aver appoggiato l'avanzata delle milizie islamiche su Bagdad. Onu: "A ottobre quasi 1300 vittime"
Bilancio sempre più pesante. Secondo l'Onu, nel solo mese di ottobre, sono state almeno 1.273 le vittime delle violenze che hanno colpito l'Iraq. Tra i morti ci sono 856 civili e 417 membri delle forze di sicurezza nazionali. I feriti sono 2.010. La città più colpita risulta la capitale, con 379 civili uccisi. I dati, spiega la missione, non tengono conto dei morti nella provincia di Anbar e in altre parti dell'Iraq sotto controllo dei militanti dello Stato islamico (ex Isil). Il conteggio non sembra includere perciò le vittime degli omicidi di massa condotti dagli estremisti ad Anbar, contro i membri delle tribù sunnite filogovernative. A settembre, il numero delle vittime conteggate dall'Onu era 1.119. Più gravi le cifre fornite dal governo iracheno, che sostiene che il numero dei morti è 1.725, mentre i feriti sono 2.300.
Raid aerei coalizione spianano strada a peshmerga a Kobane. Intanto le forze di coalizione, guidate dagli Usa, con raid aerei contro lo Stato islamico hanno spianato la strada ai peshmerga curdi iracheni a Kobane. Secondo quanto riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani, i miliziani curdi provenienti da Erbil stanno entrando nella città aiutati dagli attacchi aerei della coalizione. L'avanzata è iniziata ieri sera ed è ora in corso lo schieramento delle forze. I mezzi blindati curdi avanzano lentamente grazie agli attacchi aerei che colpiscono gli obiettivi più vicini dello Stato islamico nella parte meridionale e occidentale di Kobane. Sono almeno 150 i miliziani curdi entrati a Kobane in sostegno alle milizie curde locali.
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