MAMBO
Cgil, la tua piazza ti seppellirà
Camusso, Fassina, Landini & Co. sono colpevoli di aver creato una sinistra senz'anima. E la ''necessità'' di Renzi l'hanno provocata loro.More Sharing Services
Fra i tanti che lamentano la scomparsa o l'emarginazione della sinistra, ci sono quelli che dovrebbero tacere avendo facilitato questo destino.
In maggioranza sono oggi a capo della manifestazione sindacale o la appoggiano o vorrebbero che diventasse la prova generale del nuovo partito e del rilancio della sinistra iper-radicale.
Questa osservazione non è né pedante né recriminatoria ma serve a introdurre un criterio d'interpretazione del futuro che è questo: dalla piazza di Roma fino a che non emergeranno figure politico-sindacali nuove non scaturirà un bel nulla.
SINISTRA SENZA ANIMA. La 'necessità' di Renzi l'hanno creata loro, i fautori della manifestazione di oggi, così come loro hanno creato questa sinistra senza anima, che di tanto in tanto si fa destra, che ha il culto della personalità del leader del momento, che si regge non sugli organismi di partito vigilanti ma sugli staff prepotenti.
La piazza di oggi queste cose le sa. Per questo fossi in Camusso, Fassina, Vendola, Landini starei in campana: state chiamando a raccolta i vostri becchini.
NON C'È PIÙ LA CLASSE. Quello che questa sinistra non ha capito e che non capirà mai è che la fine delle ideologie (che non vuol dire la fine dei valori e dei progetti a lungo periodo) spinge i cittadini-elettori al ritiro definitivo della delega. Ci si può commuovere per il film ben fatto di Veltroni su Berlinguer, ci si può scandalizzare per le cretinate di Fedez, rapper grillino, che critica i 'pugni chiusi' di una delicata canzone di Lucio Dalla, ma quel che conta è che alla sinistra hanno scippato non il partito ma, come si sarebbe detto una volta, la classe.
LE DIFFICOLTÀ NELLA SOCIETÀ. Le linee di divisione che esistono nella società sono molteplici e spesso attraversano le famiglie, fra chi ha un passato e chi non ha un futuro, fra chi ha voglia di identità anche regionale e chi vive nel mondo, fra chi si impaurisce per il protagonismo radicale e violento dell'Islam e chi continua a pensar che sia colpa dell'Occidente, fra chi pensa che la mafia sia un pericolo per l'Italia e chi la racconta come la smandrappata Legione straniera diretta dallo Stato.
UN PAESE SPAVENTATO. Questo è un Paese impoverito, spaventato che tuttavia nel suo corpaccione centrale non ha cambiato modello di vita né progetto di vita. Non crede alle lacrime neppure alla proprie. La sinistra passa dalle sofisticatissime analisi sulla pericolosità dei capitali che si muovono in un batter d'occhio in Rete, arricchendo pochi e impoverendo tanti, all'idea che tutto questo si possa fermare con uno sciopero, una bella riunione di sezione, la Bindi al posto della Boschi. Ve lo siete cercato Matteo Renzi!
Il quale Renzi dovrebbe avere sufficiente ironia per capire che non sta costruendo molto perché non basta scassare ma bisogna metter su casamatte che si fanno con un singolare impasto di cultura e di personalità robuste.
L'INUTILITÀ DELLA LEOPOLDA. Prendete il suo modello di partito fra il liquido e il gassoso: che ne sarà di questa ipotesi il giorno in cui Renzi dovrà passare ad altra attività? Le Leopolde non stanno selezionando classe dirigente tant'è che a ogni elezione il giro di nomi è sempre lo stesso (come pure fra i ministri: vedete la ridicola rosa di nomi per gli Esteri post Mogherini).
FARE DELL'OPPOSIZIONE LA PROPRIA FORZA. La novità renziana sta nell'idea del partito che vive perennemente all'opposizione di qualcosa aspirando a fare cose di governo. Un partito cioè che vive sull'esaltazione di suoi nemici. Questo è l'unico vero punto di contatto con Berlusconi che stava al governo sentendosi opposizione.
Più forzatamente si potrebbe citare il parallelo storico con Stalin che diceva che le contraddizioni e i pericoli crescevano a mano a mano che si costruiva il socialismo. In Occidente è sempre accaduto il contrario, governando si costruiva e si strutturava una società e quando questa operazione riusciva voleva dire che erano nati gli statisti e i partiti che avrebbero segnato un'epoca.
In maggioranza sono oggi a capo della manifestazione sindacale o la appoggiano o vorrebbero che diventasse la prova generale del nuovo partito e del rilancio della sinistra iper-radicale.
Questa osservazione non è né pedante né recriminatoria ma serve a introdurre un criterio d'interpretazione del futuro che è questo: dalla piazza di Roma fino a che non emergeranno figure politico-sindacali nuove non scaturirà un bel nulla.
SINISTRA SENZA ANIMA. La 'necessità' di Renzi l'hanno creata loro, i fautori della manifestazione di oggi, così come loro hanno creato questa sinistra senza anima, che di tanto in tanto si fa destra, che ha il culto della personalità del leader del momento, che si regge non sugli organismi di partito vigilanti ma sugli staff prepotenti.
La piazza di oggi queste cose le sa. Per questo fossi in Camusso, Fassina, Vendola, Landini starei in campana: state chiamando a raccolta i vostri becchini.
NON C'È PIÙ LA CLASSE. Quello che questa sinistra non ha capito e che non capirà mai è che la fine delle ideologie (che non vuol dire la fine dei valori e dei progetti a lungo periodo) spinge i cittadini-elettori al ritiro definitivo della delega. Ci si può commuovere per il film ben fatto di Veltroni su Berlinguer, ci si può scandalizzare per le cretinate di Fedez, rapper grillino, che critica i 'pugni chiusi' di una delicata canzone di Lucio Dalla, ma quel che conta è che alla sinistra hanno scippato non il partito ma, come si sarebbe detto una volta, la classe.
LE DIFFICOLTÀ NELLA SOCIETÀ. Le linee di divisione che esistono nella società sono molteplici e spesso attraversano le famiglie, fra chi ha un passato e chi non ha un futuro, fra chi ha voglia di identità anche regionale e chi vive nel mondo, fra chi si impaurisce per il protagonismo radicale e violento dell'Islam e chi continua a pensar che sia colpa dell'Occidente, fra chi pensa che la mafia sia un pericolo per l'Italia e chi la racconta come la smandrappata Legione straniera diretta dallo Stato.
UN PAESE SPAVENTATO. Questo è un Paese impoverito, spaventato che tuttavia nel suo corpaccione centrale non ha cambiato modello di vita né progetto di vita. Non crede alle lacrime neppure alla proprie. La sinistra passa dalle sofisticatissime analisi sulla pericolosità dei capitali che si muovono in un batter d'occhio in Rete, arricchendo pochi e impoverendo tanti, all'idea che tutto questo si possa fermare con uno sciopero, una bella riunione di sezione, la Bindi al posto della Boschi. Ve lo siete cercato Matteo Renzi!
Il quale Renzi dovrebbe avere sufficiente ironia per capire che non sta costruendo molto perché non basta scassare ma bisogna metter su casamatte che si fanno con un singolare impasto di cultura e di personalità robuste.
L'INUTILITÀ DELLA LEOPOLDA. Prendete il suo modello di partito fra il liquido e il gassoso: che ne sarà di questa ipotesi il giorno in cui Renzi dovrà passare ad altra attività? Le Leopolde non stanno selezionando classe dirigente tant'è che a ogni elezione il giro di nomi è sempre lo stesso (come pure fra i ministri: vedete la ridicola rosa di nomi per gli Esteri post Mogherini).
FARE DELL'OPPOSIZIONE LA PROPRIA FORZA. La novità renziana sta nell'idea del partito che vive perennemente all'opposizione di qualcosa aspirando a fare cose di governo. Un partito cioè che vive sull'esaltazione di suoi nemici. Questo è l'unico vero punto di contatto con Berlusconi che stava al governo sentendosi opposizione.
Più forzatamente si potrebbe citare il parallelo storico con Stalin che diceva che le contraddizioni e i pericoli crescevano a mano a mano che si costruiva il socialismo. In Occidente è sempre accaduto il contrario, governando si costruiva e si strutturava una società e quando questa operazione riusciva voleva dire che erano nati gli statisti e i partiti che avrebbero segnato un'epoca.
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