domenica 26 ottobre 2014

Andiamo avanti contro quelli che vogliono sempre stare seduti all'opposizione. Mandiamo a casa sindacalisti e vecchiume della politica. Gli innovatori sarebbero quelli come Cofferati che aveva dichiarato di ritirarsi a vita privata e poi si è fatto pilotare al parlamento europeo. Ma andate a lavorare come tutti gli italiani.

Leopolda 5, Renzi: «Non consentiremo alla dirigenza del 25% di riprendersi il Partito democratico»

26/10/2014 - di 

Ultimo atto della kermesse fiorentina

Leopolda 5, Renzi: «Non consentiremo alla dirigenza del 25% di riprendersi il Partito democratico»
Ultimo atto della Leopolda 5 a Firenze, con l’intervento di Matteo Renzi e quello dei ministri del governo.

13:25 26/10/14
Renzi continua: «La sfida di cambiare il Paese non è quella di Matteo, è la nostra. Quando arriveremo al traguardo i professionisti della “gufata” ci riconosceranno perché saremo quelli con la maglia rosa. Dobbiamo riacquistare fiducia». E conclude con lo slogan della kermesse: «Il futuro è solo l’inizio». 
Termina così la quinta edizione della Leopolda. 
13:21 26/10/14
Dopo gli attacchi alla sinistra radicale («Tutte le volte che ha cercato lo strappo ha perso e fatto perdere Italia»), dal palco Matteo Renzi ha replicato anche a Rosy Bindi (che aveva definito “imbarazzante” la Leopolda) e alle critiche delle minoranze del Pd: «Non consentiremo a quella classe dirigente di riprendersi il partito e riportarlo dal 41% al 25%, né al museo delle ceneri». E sulla Leopolda: «Questo è il luogo dei sì». 
Renzi dedica anche un passaggio del suo discorso a Giorgio Napolitano, invitando al «rispetto del capo dello Stato».
13:15 26/10/14
Intanto, non mancano le polemiche: «Avevo chiesto di intervenire alla Leopolda 5, la mia richiesta era stata accettata, ma avrei dovuto mandare l’intervento scritto. Mi sono rifiutato e alla fine non mi hanno fatto intervenire», ha attaccato il segretario provinciale della Fiom di Firenze, Daniele Calosi.
13:08 26/10/14
«Abbiamo incentivato il contratto a tempo indeterminato, con il contratto a tutele crescenti, e ridotto le tasse, con il taglio dell’Irap». E sulle polemiche della Cgil e della Sinistra dem sull’articolo 18: «Il posto fisso non c’è più. Ma il vero punto è che lo Stato non può lasciare da solo chi perde il lavoro, deve farsi carico e prendersi cura. Poi lo Stato deve creare nuove opportunità, analizzare il profilo, dare l’opportunità di una nuova formazione». Aggiunge: «Rispetto le manifestazioni politiche di questi giorni e non ho paura che si crei qualcosa di diverso a sinistra. Ma sono anni che si creano sinistre arcobaleno ancorate al passato. È più di sinistra restare aggrappati alla nostalgia o prevedere il futuro e cercare di realizzarlo? Noi siamo la sinistra del futuro e del digitale, non quella del rullino», ha attaccato Renzi. E ancora: « Il Jobs Act è la dignità per tutti. Stop a cocopro e cococo, ma contratto unico».
13:02 26/10/14
Sul lavoro: «Il precariato va cambiato modificando le regole del gioco, la mentalità delle aziende e dei lavoratori». Renzi continua: «Fare e creare posti di lavoro non è esercizio retorico, significa avere voglia di rischiare. Lo stesso vale per un lavoratore»
12:59 26/10/14
«Italia non è un problema dell’Unione Europea, è Altiero Spinelli, Alcide De Gasperi. L’Europa deve tornare a fare la propria parte. Ma noi riusciremo a vincere questa battaglia soltanto se faremo le cose che servono a noi», ha spiegato Renzi, rilanciando le riformedel suo governo, dalla legge elettorale alla giustizia civile, alla semplificazione del fisco, fino alla riforma della scuola: «Saranno gli insegnanti a cambiare l’Italia».
12:54 26/10/14
«Ci sono persone che spiegano che l’Italia non ce la farà mai», attacca Renzi. «Rivendico alla mia nazione il diritto della verità. Rappresentare il nostro Paese come il problema dell’Europa è scorretto, va contro la storia dell’Unione europea stessa». 
«Il Pd ha portato a casa circa 11,2 milioni di voti. Ho detto ai miei colleghi europei: noi siamo il partito che ha preso più voti in Europa. Io ho rispetto di voi, ma voi dovete avere rispetto del Pd e dell’Italia. L’Europa non è nata per creare vincoli, parametri e austerità, ma posti di lavoro».
12:48 26/10/14
Renzi dedica spazio alla politica estera, dalla Siria all’Iraq, fino alla questione ucraina: «Investire sulla politica estera Ue significa restituire dignità a quella politica che è stata silenziosa e complice». Per poi rilanciare la questione energetica e la necessità degli investimenti in Africa, così come già fatto durante l’ultimo discorso al Senato, prima del Consiglio europeo.
«Quando vedete una piazza riempita come quella di sabato scorso a Milano dalla Lega Nord contro l’immigrazione, non è per caso. Ma perché è saltata la Libia. Ed è saltata perché c’è stato un intervento militare contro un dittatore feroce, ma fatto con la logica della tecnocrazia e non della politica».
Renzi dedica anche un passaggio a Giorgio La Pira, storico sindaco fiorentino.
12:39 26/10/14
Renzi continua: «Non siamo al governo per riscaldare le seggiole, vogliamo cambiare il Paese. Abbiamo la responsabilità di restituire speranza, il futuro è solo l’inizio. Voglio dirlo con chiarezza: abbiamo un disegno organico».
12:36 26/10/14
È l’ora dell’intervento finale di Matteo Renzi: «Noi siamo qui per ascoltarci, dialogare, indignarci per la rappresentazione sbagliata che viene data all’esterno. Ma non voglio parlare di Leopolda, ma soltanto ringraziare tutti quanti hanno permesso questa iniziativa. La politica è soprattutto servizio, passione, impegno»

12:34 26/10/14
Sugli schermi viene rilanciato un filmato che rievoca i momenti più importanti delle cinque edizioni della Leopolda.
12:29 26/10/14
Sul palco è la volta del ministro della Difesa Roberta Pinotti. Rilancia il tema della leadership femminile: «Renzi ha avuto il coraggio di fare un governo di metà uomini e metà donne, ha proposto Federica Mogherini come Lady Pesc e ha scelto donne per incarichi di responsabilità: questa è una rivoluzione».
«Il tavolo di ieri mi ha dato molti spunti. A questo serve la Leopolda, è un luogo dove si elaborano proposte. C’è tantissimo Pd, ma è anche un luogo dentro-fuori. Un’iniziativa che permette a persone come Gennaro Migliore di venire a vedere cosa succede, come ha fatto lo scorso anno, per poi decidere se aderire per portare le proprie idee come contributo»
12:24 26/10/14
Alla quinta edizione della Leopolda interviene anche lo sceneggiatore Stefano Bises. «Non esiste paese più bello da raccontare dell’Italia. Abbiamo un patrimonio narrativo da descrivere con lealtà. Il servizio pubblico deve investire su racconti diversi, anche più complessi»

12:17 26/10/14
Sale sul palco la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi: «Per me la Leopolda è un luogo fondamentale. Qui ho cominciato come volontaria, mi sento a casa. Ho giurato sulla Costituzione che avrei svolto il mio lavoro con onore. Questo significa vedere approvata una legge elettorale che garantisca la governabilità ed elimini il ricatto dei piccoli partiti. Così come portare a termine la riforma costituzionale. Onore per me è far parte di una storia, di una comunità di persone appassionate». 
12:09 26/10/14
Sul palco sale il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, tra i più criticati dalla sinistra del Pd, dopo le polemiche su Jobs Act e articolo 18. «Oggi c’è un Italia stanca. Bisogna immaginare qualcosa di profondamente diverso, basta pensare al passato e a quello che c’è». 
«Su 100 contratti di lavoro stipulati negli ultimi anni, 80 sono stati di tipo precario. Ci vuole il contratto di lavoro a tutele crescenti (quello introdotto dal Jobs Act, ndr). E dobbiamo cambiare la nostra idea di impresa, basta dualismo tra economia e società»
11:59 26/10/14
Interviene il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini: «Finita la stagione dei partiti identitari, condannati alla marginalità. Sentivo parlare ieri di due Pd divisi, in realtà è finalmente nato il Partito democratico. La discussione deve esserci, ma dobbiamo difendere la vocazione maggioritaria. Il Pd è anche il partito di chi ieri era in piazza, ma non solo. Siamo finalmente diventati quello che volevamo essere: un partito che discute di cose, non solo di chi sta con chi».
Poi parla di investimenti sulla cultura: «È una carta formidabile nella competizione globale. Dobbiamo rieducare gli italiani alla cultura e alla bellezza. Noi abbiamo fatto una scelta, quella di non tagliare nella cultura: è il modo migliore per uscire dalla crisi economica».
11:56 26/10/14
Sul palco anche Silvio Bartolotti, presentato come l’«uomo che ha raddrizzato la Concordia». Lui replica dal palco: «Mi sembra riduttivo di tutto quello che ho fatto nella vita».
11:47 26/10/14
Dopo Migliore, sul palco della Leopolda arriva anche Andrea Romano, ex Scelta Civica: «L’espressione “interesse nazionale” non deve essere considerata con un’accezione negativa: difendere gli interessi dell’Italia è prioritario», ha spiegato, rilanciando il “patriottismo repubblicano”. «Siamo una grande nazione democratica che sta portando avanti una serie importante di riforme e per questo chiede di essere rispettata», ha concluso Romano.
11:45 26/10/14
Sul palco è la volta di Gennaro Migliore, ex Sel, ultimo “acquisto” in casa renziana: «In Europa cresce il populismo, le forze democratiche devono costruire il vero progetto di trasformazione dell’Italia e dell’Unione». Dal palco Migliore ha replicato duramente a Davide Serra, il finanziere che ieri aveva provocato evocando la “limitazione del diritto di sciopero” : «Quello di sciopero è il primo dei diritti». Più volte il neo iscritto del Pd ha rilanciato la parola “sinistra”, tra gli applausi del pubblico della Leopolda.
11:32 26/10/14
Mogherini ha spiegato: «Sento il grande orgoglio di poter servire il nostro Paese, così come una grande responsabilità: porterò la nostra voglia di cambiare a Bruxelles e in Europa». I primi giorni come Alto rappresentante Ue? «Li passerò a Bruxelles, perché lì c’è bisogno di cambiare». 
Nel suo intervento ha ricordato anche Reyhaneh Jabbari, la giovane iraniana condannata a morte per l’uccisione dell’uomo che voleva stuprarla: «Non deve accadere più l’esecuzione di una ragazza che si è semplicemente difesa da una violenza». E infine: « Dobbiamo risposte a quella mamma e ai ragazzi che anche in Italia si chiedono quale sarà il loro futuro»
11:30 26/10/14
Il parlamentare dem e “presentatore” della Leopolda Edoardo Fanucci ha invitato sul palco “Lady Pesc”, Federica Mogherini, neo rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea
11:23 26/10/14
Sul palco è l’ora dell’astronauta Luca Parmitano, ambasciatore dell’Italia al semestre europeo: «Dobbiamo essere desiderosi di cogliere le opportunità che ci dà l’Europa: su tutte, la libertà» 
11:19 26/10/14
Sul palco anche Oscar Farinetti, patron di Eataly: «La Leopolda è un luogo di proposte. È puro culo essere nati in Italia, io ho un progetto straordinario: alziamo il culo dalla sedia e andiamo a narrare questo nostro primato nel mondo». 
Con lui, un giovane cuoco, Enrico, che ha spiegato di credere nello spirito di gruppo e nel confronto: «Ma ci si può confrontare in modo sereno e corretto. Perché queste sono le basi per costruire il nostro futuro».
11:14 26/10/14
Tra gli applausi della Leopolda, la vicesegretaria Debora Serracchiani ha indicato la strada del Pd in versione 2.0, in rinnovata versione “rottamatrice”: «Qualcuno non ha capito che questo partito vuole cambiare tutto, ma vuole anche cambiare tutti. Tutti quelli che non hanno capito che questa manifestazione e quelli che erano in piazza ieri possono lavorare insieme per cambiare il Paese»
11:09 26/10/14
11:08 26/10/14
Sul palco della Leopolda il vicesegretario del partito Debora Serracchiani è tornata sulla sfida a distanza con la piazza Cgil: «Grande rispetto, ma basta con la scissione dell’atomo a sinistra. Dobbiamo produrre energia». «Solidarietà, lavoro e uguaglianza non sono solo le parole della piazza della Cgil. Sono anche le nostre parole», ha aggiunto tra gli applausi. «Qualcuno nel partito non ha capito che gli imprenditori non sono padroni. Grande rispetto per quella piazza, ma evitiamo lo scherno, evitiamo la politicizzazione».
11:02 26/10/14
Da Bonaccini un invito all’unità: «Lancio un appello a chi litiga nelle piazze: il terremoto in Emilia ci ha fatto capire che quando operai e imprenditori si rimboccano le maniche insieme anche le battaglie più dure possono essere vinte».
10:59 26/10/14
Tra i primi interventi sul palco della Leopolda c’è stato quello del candidato alla presidenza della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini: «Io mi sono schierato dalla parte del Governo. In un paese in cui tutti, da troppi anni, chiedono agli altri di fare le riforme, ma poi quando si devono fare, vogliono che a farle sia il vicino, io penso che le Regioni abbiano qualcosa da farsi perdonare. E che nel farlo debbano dare l’esempio. È doveroso però che se siano tagli non siano lineari», ha spiegato, intervenendo sul palco della Leopolda. Bonaccini è stato salutato con un lungo applauso, sotto al palco, dal padrone di casa Matteo Renzi.

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