La Lega Nord al verde, i dipendenti: «Vi siete mangiati tutto»
Lunedì Matteo Salvini ha chiamato in assemblea plenaria i 76 dipendenti del partito e ha dato l'annuncio: «Siamo poveri in quanto a soldi, ma ricchi di idee e consensi»
I conti della verdissima Lega Nord sono in rosso: il partito di Umberto Bossi, Roberto Maroni e del quale ora tiene le redini in mano Matteo Salvini è stato travolto dai conti che non tornano. Lunedì il segretario del carroccio ha chiamato in assemblea plenaria i 76 dipendenti del partito e ha dato l’annuncio: «Siamo poveri in quanto a soldi, ma ricchi di idee e consensi, per questo abbiamo deciso di tagliare le spese del partito e puntare sul nostro generosissimo volontariato». Belle parole per dare via alle procedure di cassa integrazione a zero ore per tutti e 76 i dipendenti.
LA RABBIA DEI DIPENDENTI - In via Bellerio il sindacato non c’è, ma entro due settimane verranno avviate le procedure con Cgil Cisl e Uil settore Commercio. Nessuno sa quello che succederà dopo, anche se Salvini è ottimista: «Vogliamo dare il massimo aiuto ai lavoratori-militanti che hanno accompagnato la Lega fino ad oggi». Un militante lavoratore, dopo 14 anni di lavoro e militanza a 1.500 euro al mese ha qualcosa da ridire: «Ho un diavolo per capello anche se sono pelato. Si sono mangiati tutto. Non sappiamo nemmeno come fare a tenere aperta la sede se ci mettono in cassa e manco a rotazione». I media della Lega sono stati esentati da questo giro di vite, ma Alessandro Morelli, direttore di Radio Padania, ammette che c’è qualche mal di pancia: «Lunedì in riunione non è stato bello. È una scelta dolorosa si capisce. Matteo è stato bravo a metterci la faccia. Meglio intervenire subito prima che sia troppo tardi. E che non si parli di licenziamenti che solo la parola fa venire l’orticaria a Salvini».
Leggi anche: Matteo Renzi resuscita il ponte sullo Stretto di Messina?
«VI SIETE ARRICCHITI SULLA NOSTRA PELLE» - L’orticaria però dev’essere venuta a molti dei 76 dipendenti: chi c’era lunedì nel salone al secondo piano di via Bellerio giura che non c’era una bella aria: «Vi siete arricchiti sulla nostra pelle». «Vi siete fregati i soldi», sono solo alcune delle frasi più carine volate durante l’incontro, non dimenticandosi che ai tempi il tesoriere Francesco Belsito trafficava in Tanzania e in diamanti e che un’intera casse dirigente è finita sotto inchiesta per le spese pazze dei fondi di partito. «C’è uno che per diventare governatore ha speso una fortuna». Nei corridoi di via Bellerio i veleni si sprecano e nella sede della Lega Nord si rischierà di entrare dalla porta sul retro, perché ora il partito è davvero al verde, come non mai.
LA RABBIA DEI DIPENDENTI - In via Bellerio il sindacato non c’è, ma entro due settimane verranno avviate le procedure con Cgil Cisl e Uil settore Commercio. Nessuno sa quello che succederà dopo, anche se Salvini è ottimista: «Vogliamo dare il massimo aiuto ai lavoratori-militanti che hanno accompagnato la Lega fino ad oggi». Un militante lavoratore, dopo 14 anni di lavoro e militanza a 1.500 euro al mese ha qualcosa da ridire: «Ho un diavolo per capello anche se sono pelato. Si sono mangiati tutto. Non sappiamo nemmeno come fare a tenere aperta la sede se ci mettono in cassa e manco a rotazione». I media della Lega sono stati esentati da questo giro di vite, ma Alessandro Morelli, direttore di Radio Padania, ammette che c’è qualche mal di pancia: «Lunedì in riunione non è stato bello. È una scelta dolorosa si capisce. Matteo è stato bravo a metterci la faccia. Meglio intervenire subito prima che sia troppo tardi. E che non si parli di licenziamenti che solo la parola fa venire l’orticaria a Salvini».
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«VI SIETE ARRICCHITI SULLA NOSTRA PELLE» - L’orticaria però dev’essere venuta a molti dei 76 dipendenti: chi c’era lunedì nel salone al secondo piano di via Bellerio giura che non c’era una bella aria: «Vi siete arricchiti sulla nostra pelle». «Vi siete fregati i soldi», sono solo alcune delle frasi più carine volate durante l’incontro, non dimenticandosi che ai tempi il tesoriere Francesco Belsito trafficava in Tanzania e in diamanti e che un’intera casse dirigente è finita sotto inchiesta per le spese pazze dei fondi di partito. «C’è uno che per diventare governatore ha speso una fortuna». Nei corridoi di via Bellerio i veleni si sprecano e nella sede della Lega Nord si rischierà di entrare dalla porta sul retro, perché ora il partito è davvero al verde, come non mai.
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