giovedì 18 settembre 2014

Giustizia ad orologeria.

Tiziano Renzi, padre di Matteo, indagato per bancarotta fraudolenta

FIRENZE – Tiziano Renzi, padre del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è indagato per bancarotta fraudolenta dal Tribunale di Genova. La vicenda, riferisce Marco Preve su Repubblica, è relativa alfallimento della società di distribuzione Chil Post, nel maggio 2013. Il padre del premier si difende: “Ho venduto la società nel 2010, i fatti contestati sono nel 2013″.
Il curatore fallimentare avrebbe rilevato passaggi sospetti dei rami d’impresa e delle uscite di denaro ingiustificate. La bancarotta viene contestata anche ad altre tre persone, ex amministratori della società.
Le indagini sono partite dopo il fallimento della Chil post, società che si occupa di distribuzione di giornali. Oltre a Tiziano Renzi sono indagate altre due persone. L’indagine è condotta dal procuratore aggiunto Nicola Piacente e dal sostituto procuratore Marco Airoldi.
Ad anticipare il tutto era stato il quotidiano di Genovail Secolo XIX. Della Chil, in passato, era stato  titolare anche lo stesso premier assieme alle sorelle.
Il Secolo XIX ricorda che poco prima di candidarsi alla presidenza della provincia di Firenze Renzi aveva ceduto le proprie quote per essere poi assunto come dirigente, mossa questa che gli aveva consentito di percepire i contributi figurativi per il distacco all’attività amministrativa.

La nota di Tiziano Renzi: “Alla veneranda età di 63 anni e dopo 45 anni di attività professionale ricevo per la prima volta nella mia vita un avviso di garanzia. I fatti si riferiscono al fallimento nel novembre 2013 di una azienda che io ho venduto nell’ottobre 2010. Sono certo che le indagini faranno chiarezza ed esprimo il mio rispetto non formale per la magistratura inquirente ma nel dubbio, per evitare facili strumentalizzazioni, ho rassegnato le dimissioni da segretario del circolo del Pd di Rignano sull’Arno”.

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