Renzi all'attacco delle utilities pubbliche: 8mila sono troppe, diventeranno mille
17 settembre 2014Commenti (36)
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(Ansa)
Renzi di nuovo all'attacco delle municipalizzate: le 8mila aziende di questo tipo censite in Italia « sono troppe, dobbiamo ridurle almeno a un ottavo delle attuali. Bisogna riconoscere quando servono e quanto sono il parcheggio per esperienze politiche che non funzionano più». Nel corso di una visita con il sindaco di Torino Piero Fassino allo stabilimento L'Oreal di Settimo Torinese, il premier promette che presto «Passeremo da 8mila a mille».
Bonus Irpef, effetti quando si capirà che non è mancia elettorale
L'incontro con le maestranze e gli impiegati dell'azienda è stato anche l'occasione per rilanciare i capisaldi dell'azione d governo, a cominciare dal bonus di 80 euro in busta paga, che «non sono stati una mancia elettorale e nel lungo tempo grazie a questi i consumi aumenteranno». Anche se «probabilmente non è immediatamente percepibile negli indicatori economici», ha ricordato ancora una volta il premier, il bonus «ha un senso, e «i consumi cresceranno. Questo fenomeno nel medio periodo esprimerà la sua forza».
L'incontro con le maestranze e gli impiegati dell'azienda è stato anche l'occasione per rilanciare i capisaldi dell'azione d governo, a cominciare dal bonus di 80 euro in busta paga, che «non sono stati una mancia elettorale e nel lungo tempo grazie a questi i consumi aumenteranno». Anche se «probabilmente non è immediatamente percepibile negli indicatori economici», ha ricordato ancora una volta il premier, il bonus «ha un senso, e «i consumi cresceranno. Questo fenomeno nel medio periodo esprimerà la sua forza».
Appello ad investire in Italia: multinazionali benvenute
Il premier ammette che la strada per la ripresa «è in salita, ci sono stati momenti di difficoltà e bisogna lavorare di più». Ma noi, aggiunge, «nella consapevolezza che la strada è in salita siamo qui» per dire che «oggi è forte il desiderio di fare un'Italia in cui si respira il profumo del futuro e non solo quello del passato. Non siamo solo un museo, ma dobbiamo costruire le occasioni di crescita per il domani. L'Italia ha un futuro che è più grande del suo passato». Poi, dopo aver chiarito che per la nostra economia «non siamo ancora alla ripartenza, ma che la caduta è finita», il nuovo appello ad investire in Italia: «Le multinazionale sono le benvenute, ma non devono venire qui perché riduciamo il salario anche se dobbiamo ridurre il costo del lavoro e il peso della burocrazia».
Il premier ammette che la strada per la ripresa «è in salita, ci sono stati momenti di difficoltà e bisogna lavorare di più». Ma noi, aggiunge, «nella consapevolezza che la strada è in salita siamo qui» per dire che «oggi è forte il desiderio di fare un'Italia in cui si respira il profumo del futuro e non solo quello del passato. Non siamo solo un museo, ma dobbiamo costruire le occasioni di crescita per il domani. L'Italia ha un futuro che è più grande del suo passato». Poi, dopo aver chiarito che per la nostra economia «non siamo ancora alla ripartenza, ma che la caduta è finita», il nuovo appello ad investire in Italia: «Le multinazionale sono le benvenute, ma non devono venire qui perché riduciamo il salario anche se dobbiamo ridurre il costo del lavoro e il peso della burocrazia».
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