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ROMA - Primo giorno di scuola nella maggior parte delle regioni italiane. E quest'anno a inaugurare l'anno scolastico  c'erano in aula assieme agli studenti anche alcuni ministri, che hanno risposto all'invito del premier Matteo Renzi per sottolineare l'importanza che la scuola e in generale l'educazione hanno per il governo. Lo stesso Renzi, in visita all'istituto Puglisi di Palermo, ha sottolineato che "nella scuola ci sono 149 mila persone che hanno l'obbligo di essere assunte". E ha affermato che il Paese "tornerà a crescere non se la Ragioneria indovinerà la legge di stabilita 2015 ma se torneremo ad avere stima, fiducia, rispetto degli insegnanti".


"Brancaccio è la capitale delle scuole d'Italia", ha detto Renzi, riferendosi al quartiere dove è situata la scuola da lui visitata, intitolata alla memoria del beato don Pino Puglisi, ucciso proprio il 15 settembre 1993. "Credo che finchè nelle scuole italiane ci sarà un insegnante che ha il tempo per educare alla bellezza della musica - ha proseguito il premier- alla bellezza di una poesia, o al rigore di un'equazione, potremo dire che quel giorno non sarà perso. Per questo ringrazio gli insegnanti che si mettono al servizio del Paese".

Non sono mancate le proteste. Ad attendere il presidente del Consiglio nel capoluogo siciliano gruppi di precari della scuola e vincitori del concorso del 2012 in attesa dell'immissione in ruolo.

Ma Renzi è fiducioso nella concreta possibilità di migliorare il sistema scolastico italiano: "Presentiamo il documento per la buona scuola che abbiamo preparato durante gli ultimi due mesi. Prima ogni ministro presentava la sua piccola riforma che riformava la riformite e nessuno ci capiva più niente. Adesso si fa sul serio".

Agli insegnanti, ha continuato il premier,  "chiediamo di cambiare le regole del gioco e diciamo anche guardate noi siamo disponibili a portarvi dentro la scuola in modo definitivo e finire con la supplentite che è stata una delle malattie della scuola, ma voi aiutateci a valorizzare il merito. Non è una parolaccia il merito nella scuola. Non è una parolaccia per il ragazzo che prende 9 e per quello che prende 6. Allo stesso modo non possiamo dire agli insegnanti che sono tutti uguali qualsiasi cosa facciano".

Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, è rimasta invece nella capitale e ha visitato una scuola della periferia romana, l'Istituto Tecnico Agrario "Emilio Sereni", particolarmente attivo nell'innovazione didattica e nell'alternanza scuola-lavoro: il ministro ha inaugurato un birrificio artigianale allestito all'interno dell'istituto. E sempre da lì, Giannini ha cominciato il tour per parlare della campagna sulla "buona scuola", che toccherà anche il suo liceo di Lucca, puntando l'accento sull'assuzione dei precari, come ha chiarito anche in un tweet:

In un'intervista a Repubblica, inoltre, il ministro dell'Istruzione ha spiegato come cambierà l'esame di maturità.

Boschi: "Nuovo concorso per gli insegnanti". Il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Graziano Delrio, è andato invece alla primaria Matilde di Canossa di Reggio Emilia, la scuola che ha frequentato da bambino, mentre il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, a Laterina, in provincia di Arezzo, alla scuola elementare Goffredo Mameli. E proprio qui la Boschi ha promesso un nuovo concorso per gli insegnanti: "Dobbiamo esaurire le graduatore che già ci sono, dopodiché resterà il concorso lo strumento per accedere all'insegnamento in modo trasparente."

"Cercheremo il prossimo anno - ha continuato - di mettere chiarezza nella situazione degli insegnanti che sono precari da anni. Dovremo sostituire chi va in pensione, affronteremo anche le nuove esigenze perché sappiamo che sarà necessario avere più insegnanti per far fronte - ha aggiunto Boschi- alle esigenze degli studenti".

"Sono qui per consegnarvi il programma del governo per farvi vedere come sarà la scuola nei prossimi anni - ha poi detto il ministro rivolta ai bambini- Tra due mesi come in tutte le altre scuole d'Italia torneremo per decidere quali sono le vostre idee per la scuola e voi mi direte che cosa vi piacerebbe studiare e cosa vorreste fare. Ci diamo appuntamento tra due mesi". E ha concluso scherzosamente: "Dovete essere un pochino rompiscatole
Con i vostri insegnanti, fare un sacco di domande e essere curiosi".

Sms contro droga e bullismo. E oggi, in occasione dell'inizio della scuola, il governo ha annunciato anche un'altra iniziativa: un numero telefonico, che sarà attivato nei prossimi giorni (al momento la Telecom non ha ancora fornito la linea) al quale inviare sms per denunciare spacciatori e bulli presenti vicino alle scuole. A presentarlo, questa mattina, il ministro dell'Interno Angelino Alfano, in una conferenza stampa al Polo interforze di Anagnina. L'iniziativa, che rientra nel progetto "Un sms per dire no a droga e bulli'", è stata avviata dal ministro con la firma di una direttiva inviata a tutti i prefetti che, a partire da oggi, avranno trenta giorni di tempo per adeguare gli strumenti tecnici e divulgare il numero telefonico a tutti gli istituti scolastici.

"E' il nostro modo - ha spiegato Alfano - di augurare un buon avvio dell'anno scolastico, dicendo no alla droga e al bullismo. Non dimentichiamo che negli ultimi quattro anni dodici studenti sono morti per droga e ci sono stati due suicidi attribuiti al bullismo".

Il piano, presentato dal ministro, prevede l'attivazione di un servizio sms (un numero con cinque cifre preceduto dal prefisso delle singole città) che consentirà a genitori, studenti ed operatori scolastici di segnalare la presenza di spacciatori fuori le scuole e casi di bullismo. Tutti potranno chiamare anche rimanendo nell'anonimato. Il ministero dell'Interno amplia, così, sull'intero territorio nazionale quanto già sperimentato a Roma alla fine dello scorso anno scolastico. Nella circostanza, fu testato un servizio analogo, con un sms dedicato a questo tipo di segnalazioni, che aveva portato anche ai primi arresti per spaccio di droga davanti alle scuole.

"La segnalazione - ha concluso il responsabile del Viminale - arriverà direttamente agli operatori della Questura. Chi segnalerà episodi di spaccio sarà protetto dalla massima riservatezza. Faremo ogni sforzo per proteggere chi denuncia, soprattutto se è minore".