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I sindacati sbagliano perche' "questa riforma non riguarda tanto il mondo del lavoro rappresentato da loro, ma riguarda tutta l'altra parte che loro non rappresentano". Pietro Ichino, senatore di Scelta Civica e professore di diritto del lavoro, arrivato a Genova per partecipare al congresso nazionale dei giuslavoristi italiani, insiste e ribadisce le sue critiche nei confronti di sindacati che contestano la riforma sul lavoro, nel mirino soprattutto per la cancellazione dell'articolo 18. Sottolinea 'l'assurdita' di criticare un progetto che si occupa delle 'tutele del lavoro in un settore quello dei servizi per l'impiego del quale i sindacati non si sono mai occupato,sui quali c'e' stato un black-out. E contesta anche la minaccia di sciopero generale sostenendo che "sarebbe quanto meno improprio uno sciopero contro gli  interessi di una parte che non rappresentano" mentre con la riforma  presentata "stiamo facendo passo avanti".
 
A proposito invece del rischio del terrorismo, per il quale lui continua a girare scortato, Ichino sostiene che nonsiamo piu agli anni Settanta e Ottanta,ma "una certa sinistra politica e sindacale devono stare attente a non ripetere gli errori del passato e a squalificare le persone che dissentono credono una sorta di cordone sanitario per isolare chi sostiene idee difese, perche' la tecnica dell'isolamento espone queste persone isolate al rischio di schegge impazzite del passato.Confido comunqueche la sinistra abbia imparato la lezione"