Crisi, Valls a Ue e a Berlino: "La Francia decide da sola"
Da Parigi, il primo ministro parla all'Assemblea nazionale (e torna a chiedere la fiducia) con toni simili a quelli di Renzi sulle riforme: l'Italia farà quello che deve fare, ma stabilirà autonomamente come
PARIGI - "La Francia decide da sola ciò che deve fare" in termini economici e di bilancio: così, il premier francese Manuel Valls, rivolgendosi sia alla Germania sia alla Commissione Ue di Bruxelles, nel discorso di politica generale in parlamento. Nel suo discorso solenne all'Assemblea nazionale, il premier francese - che oggi per la seconda volta in meno di sei mesi chiederà la fiducia ai deputati anche se rischia una maggioranza risicata - afferma di "rifiutare l'austerità per difendere i più poveri", esclude "categoricamente" di deviare dalle riforme economiche intraprse, e si impegna a "controllare la spesa pubblica" per raccogliere, come promesso, 50 miliardi di risparmi entro il 2017.
Per lui tuttavia, anche la Germania deve "assumersi le proprie responsabilità" di fronte alla crisi della crescita nella zona euro. A Parigi, Valls è anche tornato a sottolineare la necessità di sfruttare "tutte le flessibilità contenute" nei patti europei per rilanciare lo sviluppo.
Parole che - sulla scia dell'asse Francia-Italia che insiste sulla flessibilità - appaiono in linea con quelle pronunciate oggi dal premier Matteo Renzi, cheprima alla Camera e poi al Senato ha parlato di riforme e di programmi: l'Italia farà quello che deve fare, ma decidendo autonomamente come, è il senso delle sue affermazioni.
ARCHIVIO Il patto del tortellino siglato a Bologna in chiave europea
Un discorso come d'abitudine all'attacco, in cui il capo del governo traccia il percorso di riordino da affrontare nei prossimi mesi, avvertendo che questa è "l'ultima chance" per l'Italia. La risposta più dura ai richiami Ue dei giorni scorsi arriva quando dice: "Mi scappa da ridere quando sento dire che il nostro modello debba essere la Spagna".
Solo pochi giorni fa, infatti, Mario Draghi (Bce) aveva indicato in Madrid il modello da seguire, e il commissario finlandese Jyrki Katainen, il 'falco' del rigore fedelissimo di Angela Merkel, aveva avvertito: le riforme non basta averle messe in agenda, ma bisogna attuarle davvero.
Per lui tuttavia, anche la Germania deve "assumersi le proprie responsabilità" di fronte alla crisi della crescita nella zona euro. A Parigi, Valls è anche tornato a sottolineare la necessità di sfruttare "tutte le flessibilità contenute" nei patti europei per rilanciare lo sviluppo.
Parole che - sulla scia dell'asse Francia-Italia che insiste sulla flessibilità - appaiono in linea con quelle pronunciate oggi dal premier Matteo Renzi, cheprima alla Camera e poi al Senato ha parlato di riforme e di programmi: l'Italia farà quello che deve fare, ma decidendo autonomamente come, è il senso delle sue affermazioni.
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Un discorso come d'abitudine all'attacco, in cui il capo del governo traccia il percorso di riordino da affrontare nei prossimi mesi, avvertendo che questa è "l'ultima chance" per l'Italia. La risposta più dura ai richiami Ue dei giorni scorsi arriva quando dice: "Mi scappa da ridere quando sento dire che il nostro modello debba essere la Spagna".
Solo pochi giorni fa, infatti, Mario Draghi (Bce) aveva indicato in Madrid il modello da seguire, e il commissario finlandese Jyrki Katainen, il 'falco' del rigore fedelissimo di Angela Merkel, aveva avvertito: le riforme non basta averle messe in agenda, ma bisogna attuarle davvero.
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