martedì 16 settembre 2014

Houston i grllini hanno qualche problema.

Parma, «Asse 5S-Pd per le provinciali
senza il permesso di Grillo»

I Cinque Stelle parmigiani correranno con i sindaci dem e di centrodestra per la presidenza della Provincia. Ma il leader del M5S non ha dato il permesso

di Marta Serafini

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Nonostante l'espresso divieto di Beppe Grillo, il M5S di Parma ha raggiunto un accordo con Pd e centrodestra per eleggere un esponente Pd (o il sindaco di Fidenza o quello di Salsomaggiore) alla presidenza della Provincia di Parma. Federico Pizzarotti sarà candidato come consigliere provinciale nella lista unitaria. O, almeno è quanto riposta l'Ansa, per il momento da Parma non arriva nessuna conferma ufficiale, anche se non viene data per esclusa questa opzione. Una notizia che arriva dopo un periodo di distensione dei rapporti tra Beppe Grillo e il primo cittadino di Parma da sempre burrascosi e che ora rischiano di nuovo di guastarsi alla luce di questo asse.
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Tutti i sindaci a Cinque Stelle d'Italia
L'indicazione dal blog
In ogni caso, secondo indiscrezioni, il listone trasversale raggrupperà tutti i sindaci del territorio dei vari schieramenti politici: Pd, M5S, centrodestra e liste civiche nelle elezioni nelle quali voteranno solo consiglieri comunali e sindaci. Si attenderà il termine ultimo per la presentazione delle liste (venerdì) per rendere ufficiale l'iniziativa, fissata venerdì prossimo, ma l'intesa è stata raggiunta fra i maggiori amministratori della realtà parmense, sindaco di Parma in primis. Nei giorni scorsi, prima dell'indicazione di Beppe Grillo di non partecipare alle attività delle future province, era stato proprio Federico Pizzarotti ad indicare la strada della lista istituzionale unica. La proposta era stata inizialmente bocciata dal Pd che, a fronte comunque di una spaccatura interna, avrebbe alla fine accettato assieme alle altre realtà politiche del territorio. Non si esclude tuttavia che un gruppo di amministratori dissidenti del Pd possa presentare una lista alternativa, in polemica con questa decisione. Alla luce della ponderazione dei voti (che vede il Pd in vantaggio sul M5S nonostante il governo del Comune capoluogo) l'accordo prevederebbe la presenza del sindaco di Parma Federico Pizzarotti come semplice consigliere. Per la carica di presidente della provincia sono in lizza i sindaci Pd di Fidenza Andrea Massari e di Salsomaggiore Filippo Fritelli. Beppe Grillo, dal suo blog, aveva dato un'indicazione categorica: «il M5S continuerà a non presentare le proprie candidature in un organo politico del quale auspica la soppressione. Non cediamo e non ci facciamo lusingare dalla prospettiva di acquisire poltrone o, addirittura, da eventuali vittorie in alcune elezioni provinciali».
Tensioni anche per le regionali
Nel frattempo, mentre si avvicina l'appuntamento del Circo Massimo per la Festa dei Cinque Stelle, non si fermano le tensioni in casa 5 stelle sulle candidature per le regionali in Emilia Romagna. Secondo quanto viene riferito, a scatenare il malumore è stata l'esclusione dalle candidature - considerata immotivata - di Andrea De Franceschi, capogruppo M5S alla Regione in Emilia Romagna. De Franceschi era finito sui giornali per il coinvolgimento nelle indagini "spese pazze" ma in realtà, secondo quanto si apprende, il diretto interessato avrebbe assicurato ai suoi colleghi e direttamente a Grillo e Casaleggio, di non essere iscritto nel registro degli indagati e di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia. Il tutto mentre alcuni parlamentari ed esponenti"grillini" emiliani, tra cui lo stesso Pizzarotti mettono nero su bianco il loro dissenso: «Visto l'esito e il mancato confronto che dovrebbe stare alla base di qualsiasi movimento politico, specialmente il nostro, annunciamo che non parteciperemo attivamente alla campagna elettorale per le regionali dell'Emilia-Romagna».

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