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Argomenti: Attività sindacale | Matteo Renzi | Bilancio |Finanze | Laura Boldrini | Beppe Grillo | Vannino Chiti |Daniele Capezzone | Francesco Boccia
All'indomani del videomessaggio del premier Matteo Renzisulla delega che completa il Jobs act, il tema del lavoro continua a dividere. Ma le posizioni dei sindacati sono più concilianti. Con la Cgil che propone di «guardarsi negli occhi e discutere» e la Cisl che si dice disponibile a confrontarsi sul contratto a tutele crescenti per eliminare la precarietà, anche a costo di «una rimodulazione dell'articolo 18».
Cgil: «Basta insulti al sindacato»
Il sindacato guidato da Susanna Camusso replica a Renzi usando twitter, il social più caro al capo del Governo, e coniando un nuovo hastag: #fattinonideologia. «Non vogliamo che chi lavora possa essere licenziato senza una ragione », comincia la raffica di tweet. E poi: «Mandare tutti in serie B non è estendere i diritti e le tutele». E ancora: «Stesso lavoro, stessa retribuzione. No al demansionamento». Però non è muro contro muro, anzi. Sul contratto a tutele crescenti la Cgil apre: «Sì se si cancellano i tanti contratti che creano precarietà». E in generale la porta non è chiusa, a patto che i toni si abbassino: «Basta insulti al sindacato: guardiamoci negli occhi e discutiamone».
Il sindacato guidato da Susanna Camusso replica a Renzi usando twitter, il social più caro al capo del Governo, e coniando un nuovo hastag: #fattinonideologia. «Non vogliamo che chi lavora possa essere licenziato senza una ragione », comincia la raffica di tweet. E poi: «Mandare tutti in serie B non è estendere i diritti e le tutele». E ancora: «Stesso lavoro, stessa retribuzione. No al demansionamento». Però non è muro contro muro, anzi. Sul contratto a tutele crescenti la Cgil apre: «Sì se si cancellano i tanti contratti che creano precarietà». E in generale la porta non è chiusa, a patto che i toni si abbassino: «Basta insulti al sindacato: guardiamoci negli occhi e discutiamone».
Cisl: il contratto a tutele crescenti assorba tutte le precarietà
Da Viterbo il segretario della Cisl Raffaele Bonanni ribadisce la disponibilità a discutere del contratto a tutele crescenti già espressa in una lettera aperta ad Avvenire: «A me interessa capire se il Governo ha intenzione di finirla con l'area precaria più pesante che abbiamo nel Paese. Un esercito di giovani truffati, che non risolveranno i loro problemi con il contratto a tutele crescenti se non si aboliscono le false partite iva, i co. co. co e co.co.pro». Tutti contratti che «devono andare dentro il contratto a tutele crescenti, che a quel punto avrebbe senso. La Cisl è pronta a ogni soluzione, anche a una rimodulazione dell'articolo 18, pur di arrivare a questo». Bonanni è severo: «Lo scontro tra Renzi e la Cgil è tutta una vicenda di partito. Camusso ha sbagliato, un sindacalista non si deve mettere nei meccanismi di partito. Questa storia ci sta portando alla rovina».
Da Viterbo il segretario della Cisl Raffaele Bonanni ribadisce la disponibilità a discutere del contratto a tutele crescenti già espressa in una lettera aperta ad Avvenire: «A me interessa capire se il Governo ha intenzione di finirla con l'area precaria più pesante che abbiamo nel Paese. Un esercito di giovani truffati, che non risolveranno i loro problemi con il contratto a tutele crescenti se non si aboliscono le false partite iva, i co. co. co e co.co.pro». Tutti contratti che «devono andare dentro il contratto a tutele crescenti, che a quel punto avrebbe senso. La Cisl è pronta a ogni soluzione, anche a una rimodulazione dell'articolo 18, pur di arrivare a questo». Bonanni è severo: «Lo scontro tra Renzi e la Cgil è tutta una vicenda di partito. Camusso ha sbagliato, un sindacalista non si deve mettere nei meccanismi di partito. Questa storia ci sta portando alla rovina».
Grasso: «Il Parlamento rimane sovrano»
Se per il presidente del Senato, Pietro Grasso, sulla riforma «comunque il Parlamento rimane sovrano, la presidente della Camera Laura Boldrini, interpellata sull'argomento a margine di un convegno a Conversano, si limita a un auspicio: «Io non sono qui a dare pagelle: posso dire, comunque, che mi auguro che da questo scontro, anche aspro, si arrivi a una tutela effettiva dei lavoratori, sia dei più garantiti sia dei precari, soprattutto di quelle donne che per troppo tempo hanno dovuto scegliere tra maternità e lavoro».
Se per il presidente del Senato, Pietro Grasso, sulla riforma «comunque il Parlamento rimane sovrano, la presidente della Camera Laura Boldrini, interpellata sull'argomento a margine di un convegno a Conversano, si limita a un auspicio: «Io non sono qui a dare pagelle: posso dire, comunque, che mi auguro che da questo scontro, anche aspro, si arrivi a una tutela effettiva dei lavoratori, sia dei più garantiti sia dei precari, soprattutto di quelle donne che per troppo tempo hanno dovuto scegliere tra maternità e lavoro».
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