lunedì 15 settembre 2014

Non viene in mente a chi li ha candidati che non sono graditi?

Consulta, fumata nera: niente quorum, si vota martedì alle 18

Manca il quorum per i giudici: si è fermato a 530 voti Donato Bruno, mentre a 529 Luciano Violante. Eletti i tre membri laici del Csm

di Redazione Online

Donato Bruno (Imagoeconomica)Donato Bruno (Imagoeconomica)
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Ancora a vuoto la votazione del Parlamento in seduta comune per l’elezione di due componenti della Consulta. Camera e Senato torneranno a riunirsi a Montecitorio martedì alle 18. Luciano Violante e Donato Bruno, i due nomi emersi in seno all’accordo Forza Italia-Pd, non hanno raggiunto il quorum per essere eletti. Il senatore di Forza Italia, Donato Bruno, si è fermato a 529 voti; per Luciano Violante i voti sono stati 530. Il quorum previsto per l’elezione dei magistrati di Corte Costituzionale è di 570 e si vota da giugno senza trovare un accordo. Secondo fonti parlamentari, i nomi indicati dai partiti non dovrebbero cambiare nemmeno martedì. Il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, intercettato in Transatlantico, ha così commentato: «Il patto tiene. Abbiamo fatto un passo avanti», aggiungendo che la riunione della segreteria del pd, convocata per le 18.30, non dovrebbe subire variazioni. 
La maggioranza dei 3/5
A Montecitorio, intanto, si ragiona anche sul fatto che la maggioranza dei tre quinti per fare passare i candidati alla Corte Costituzionale è un obiettivo difficile da raggiungere, diventa una soglia molto alta in una situazione in cui non c’è più un sistema bipolare, con due schieramenti che si mettono d’accordo e giungono così ad un punto di caduta. Al di là di quanti potrebbero non seguire le indicazioni di Pd e FI, bisogna tenere conto della posizione di M5s che partecipa al voto ma continua a votare esclusivamente i propri candidati.
Sono invece stati eletti i tre membri laici del Csm: Elisabetta Casellati (Forza Italia), Teresa Bene (Pd) e Renato Balduzzi hanno ottenuto rispettivamente 489, 486 e 486 voti.
La giornata
Forza Italia aveva trovato una convergenza sui nomi per l’elezione dei membri mancanti alla Corte Costituzionale e al Consiglio superiore della Magistraturadopo il ritiro della candidatura di Antonio Catricalà. Secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, infatti, il partito aveva inviato un messaggio a tutti i deputati e senatori azzurri, chiedendo «il sostegno ai nostri candidati: Donato Bruno per la Consulta e Elisabetta Casellati e Luigi Vitali per il Csm». L’avvocato Bruno, 65 anni, già patrocinante in Cassazione, era già stato in corsa per la nomina alla Suprema Corte nel 2008. Dal 2013 è senatore del Pdl e, in seguito alla scissione di Ncd, vicecapogruppo al Senato di Forza Italia.
Il Pd: «Confidiamo nella responsabilità degli altri»
Il Partito democratico aveva annunciato, invece, che avrebbe continuato a votare «i candidati che aveva proposto» nei giorni scorsi. «Riteniamo che il problema sia da risolvere in casa degli altri partiti», aveva spiegato il deputato Ettore Rosato in un’intervista a SkyTg24: «Aspettiamo Forza Italia che sta facendo una riflessione», afferma. Mentre il Movimento 5 Stelle «non sta dando nessun contributo», a dispetto di quanto auspicato dal Pd.
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