sabato 20 settembre 2014

Riceviamo e pubblichiamo.

Anatomia del califfato: al-Baghdadi, 2 vice, 24 governatori e un comitato religioso. Ecco come funziona l'Isis (FOTO)

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Un’organizzazione ferrea, una struttura pensata fin nei minimi dettagli. Una piramide concepita per far funzionare il Califfato non solo sui fronti militare e mediatico, ma anche dal punto di vista finanziario e di gestione delle aree conquistate. È così che appare l’anatomia del Califfato “disegnata” dalla Cnn sulla base dei dati forniti dal Consorzio per la Ricerca e l’Analisi del Terrorismo (TRAC - Terrorism Research and Analysis Consortium).
Secondo i ricercatori, in poco tempo l’Isis si è trasformato da forza puramente militare a organizzazione sistemica capace di gestire e fornire servizi essenziali ai territori finiti sotto il suo controllo, dal nord della Siria all’Iraq centrale.
Al vertice della piramide troviamo Abu Bakr al-Baghdadi, l’autoproclamato califfo dello Stato islamico. Al suo fianco c’è un gabinetto di consiglieri, composto dai suoi più stretti collaboratori. Subito sotto ci sono i due vice di al-Baghdadi, uno responsabile dell’Iraq e l’altro della Siria: rispettivamente, Abu Muslim al-Turkmani e Abu Ali al-Anbari. Ai loro ordini rispondono 24 governatori, 12 per l’Iraq e 12 per la Siria, ciascuno responsabile di una sotto-regione. I governatori, a loro volta, danno istruzioni ai comitati locali su come implementare i decreti esecutivi su uno spettro di temi che va dalla finanza ai media.
Al ramo esecutivo (Al Imara) - composto dal califfo, dai suoi vice e dai governatori – si affianca il consiglio Shūrā, che ha il compito di monitorare il califfato dal punto di vista religioso: i suoi membri, in sostanza, devono assicurarsi che governatori e comitati aderiscano all’interpretazione dell’Isis della legge islamica. Secondo gli esperti del TRAC, le decapitazioni dei tre ostaggi Foley, Sotloff e Haines sono state approvate dalla Shūrā, che le ha ritenute conformi alla Shari'a.
“L’Isis vede il califfato come un unico stato”, ha spiegato alla Cnn Jasmine Opperman, direttrice del Consorzio per la Ricerca e l’Analisi del Terrorismo. “La decisione di dividere il governo in due rami, uno per la Siria e uno per l’Iraq, risponde verosimilmente solo a esigenze organizzative, perché così la gestione risulta più facile. Credo che in questa fase si tratti di una divisione puramente amministrativa […]. L’Isis vede il califfato come uno stato unico, non ha intenzione di indebolire il suo profilo unitario”.
Per certi versi – fa notare la Cnn – la struttura del califfato non è molto diversa da quella dei paesi occidentali di cui rifiuta i valori, se solo si toglie la democrazia e si aggiunge un comitato incaricato di decidere chi debba essere decapitato. Al-Baghdadi, d’altronde, conosce molto bene il mantra della strategia anti-insurrezione statunitense: “Clear and Hold”, ovvero pulisci e mantieni saldo il potere, anche tramite il coinvolgimento (limitato) dei locali.
Tutto sull'ISIS
1 di 13 
 
ansa
("Flames of war": la risposta del califfato alle parole del Pentagono)

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