La Svezia verso il ritorno alla socialdemocrazia
Dopo otto anni di governo il centrodestra di Reinfeldt sembra scontare una crescita economica deludente rispetto alle aspettative. L'ostilità verso gli stranieri penalizza le forze conservatrici, e rafforza la destra anti immigrati alleata in Europa con Grillo e Farage
LE ELEZIONI IN SVEZIA: GOVERNO REINFELDT VERSO LA SCONFITTA -Domenica 16 settembre la Svezia rinnoverà il Riskdag, il Parlamento unicamerale controllato nella legislatura ormai conclusa da una maggioranza di centrodestra che sostiene il governo di Fredrik Reinfeldt. Il più popoloso paese della Scandinavia è stato governato negli ultimi otto anni da Alleanza per la Svezia, una coalizione elettorale formata da quattro partiti centristi o conservatori. Nonostante una performance economica migliore rispetto all’eurozona – la Svezia fa parte dell’UE, ma non aderì alla moneta unica dopo la vittoria dei no al referendum svoltosi nel 2003 – l’esecutivo di Reinfeldt appare destinato ad una sconfitta. Il leader dei Moderati, la formazione più rilevante del centrodestra svedese, è stato il primo premier conservatore riconfermato dall’elettorato, ed è riuscito a mantenere compatta un’intesa “borghese” segnata nelle passate esperienze da diverse e talvolta aspre conflittualità. I socialdemocratici sono i grandi favoriti per il ritorno alla posizione di primo partito del paese, e potrebbero riuscire a formare una coalizione con le formazioni progressiste collocate alla loro sinistra. Rispetto alle consultazioni per il Riskdag di 4 anni fa i socialdemocratici scandinavi hanno preferito non riproporre la coalizione elettorale con i Verdi e la Sinistra risultata perdente nel 2010. Stefan Löfven, leader del Sap da due anni e probabile primo ministro, non ha escluso una collaborazione di governo con le forze più centriste della coalizione di Reinfeldt.
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