Luigi Di Maio: "Prima delle europee eravamo convinti di far cadere Renzi. Non è andata così, oggi dobbiamo uscire dal limbo"
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Il MoVimento 5 Stelle lancia la sfida alla maggioranza sulla riforma della legge elettorale. Dopo il post con il quale Beppe Grillo ha aperto a un confronto con Matteo Renzi nel merito della legge elettorale, oggi i deputati stellati hanno illustrato nel merito quelle che, a loro modo di vedere, dovranno costituire le basi per il dialogo.
Una legge elettorale basata su quattro cardini: rappresentatività, legame eletto-elettore, governabilità e eliminazione voto di scambio. Una proposta passibile di modifiche, perché, come spiega Luigi Di Maio, "se non avessimo voluto trattare non avremmo chiesto nemmeno un incontro, ma qualunque risultato sarà sottoposto al voto sul blog".
È stato lo stesso vicepresidente della Camera a spiegare le ragioni del cambio di strategia: "Prima delle europee eravamo convinti di far cadere Renzi. Ma oggi vita dei partiti si è allungata insieme a quella della legislatura. Oggi abbiamo il dovere di intervenire nel dibattito sulla legge elettorale. L'alternativa è finire in un limbo per qualche anno".
Le parole dei quattro parlamentari grillini che hanno illustrato la proposta - i capigruppo Maurizio Buccarella e Giuseppe Brescia, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e il vicepresidente della Commissione Affari costituzionali della Camera Danilo Toninelli - sono sintetizzate nella missiva inviata al governo e pubblicata sul blog di Grillo:
"Gentile Presidente del Consiglio Matteo Renzi,
sono passati ormai sei mesi da quando la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità delle principali disposizioni della legge per l’elezione della Camera e del Senato. A seguito di tale sentenza, risulta oggi in vigore una legge elettorale marcatamente proporzionale che prevede la possibilità di esprimere un voto di preferenza. Lei ha più volte manifestato la volontà di modificarla, perché essa non sarebbe in grado di garantire la governabilità. Per raggiungere questo obiettivo, Lei ha concordato con Forza Italia una proposta di riforma, l’Italicum, che ripropone i profili di incostituzionalità del Porcellum: premio di maggioranza abnorme e impossibilità per i cittadini di esprimere la propria preferenza. Il MoVimento 5 Stelle nei giorni scorsi ha depositato alla Camera e al Senato la propria proposta di legge elettorale, che per semplicità riferiremo come Democratellum. È il frutto di un intenso lavoro portato avanti da decine di migliaia di cittadini che per mesi hanno contribuito direttamente a determinarne le caratteristiche. La nostra proposta assicura la rappresentatività del Parlamento e rafforza il rapporto tra eletti ed elettori. Infatti, si tratta di un sistema proporzionale in circoscrizioni di dimensioni intermedie che, pur essendo sensibilmente selettivo, grazie alla formula del divisore corretta, consente l’accesso al Parlamento anche alle forze politiche piccole. Inoltre, prevede la possibilità per gli elettori non solo di esprimere un voto di preferenza, ma anche di penalizzare i candidati sgraditi, favorendo in questo modo una più diretta responsabilità degli eletti nei confronti degli elettori. Il Democratellum favorisce la governabilità, senza presentare profili di incostituzionalità. Il suo impianto limita la frammentazione dei partiti e avvantaggia le forze politiche maggiori. Il sistema non richiede coalizioni preelettorali e così evita che i partiti debbano annacquare la propria proposta elettorale a causa di alleanze tattiche obbligate, che, nell’esperienza italiana, si sono rivelate meri espedienti elettorali incapaci di reggere alla prova del governo del Paese. Sulla base della nostra proposta, inoltre, una forza politica che ottenga un deciso consenso elettorale potrà governare anche da sola, senza che sia necessario raggiungere la maggioranza assoluta dei voti. In estrema sintesi sono questi gli obiettivi cui il Democratellum è diretto. Esso non è avanzato per favorire il MoVimento 5 Stelle ma per perseguire una democrazia compiuta ed un sistema politico più utile ai cittadini. Non si tratta infatti di un proporzionale puro, bensì di un sistema che consente a una forza politica che ottenga attorno al 40% dei consensi di avere oltre il 50% dei seggi. Per queste ragioni, constatando la necessità di avere in Italia una legge elettorale in tempi brevi come auspicato da anni dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Le chiediamo di fissare un incontro, naturalmente in streaming per ragioni di trasparenza, così da poterne discutere direttamente.
In attesa di un gentile riscontro, Le porgiamo i nostri migliori saluti."
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